..Città in rete è un'associazione culturale che si occupa di indagare gli aspetti territoriali delle città sotto il profilo urbanistico, sociale, economico ed ambientale

Statuto

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giovedì 16 settembre 2010

workshoPubblico...era ora!

Abbiamo il piacere di pubblicare (finalmente) alcune considerazioni emerse durante il workshop di fine maggio tenutosi al Left. Chiaramente non vuole essere un punto di arrivo, anzi...ripartiamo! Salutiamo tutti coloro che erano presenti quel giorno e chi sta prendendo visione adesso delle nostre iniziative che, speriamo, siano sempre più numerose e costruttive.

Le immagini si riferiscono ad alcuni momenti del workshop.
Durante la visione del video proiettato (Oltre gli spazi) sono stati utilizzati dei post-it per consentire, a chi era presente, di annotare qualsiasi commento o riflessione riferito allo spazio pubblico (cos'è, cosa non è). Si è giunti poi alla discussione, che è stata animata proprio dalla lettura e condivisione degli stessi post-it dai quali sono emerse anche delle proposte.

Buona lettura!

  • Cos’è lo spazio pubblico?

    - Uno spazio dove non vi siano pericoli;
    - È un luogo di riposo, confronto, dialogo aperto a tutti, dove vi sono le regole del vivere civile e vivere comune. Non è solo la giocatina a carte o la corsa del bambino, è un rifugio, uno stacco, una pausa, non è solo una piazza, ma un luogo trattato in base alle necessità del cittadino;
    - Uno spazio destinato alla libera fruizione da parte dei cittadini (senza obbligo di costi) che rispecchi le esigenze delle comunità e dei singoli;
    - Autogestione esplicazione delle proprie potenzialità, determinazione collettiva del reale;
    - Uno spazio aperto;
    - Luogo di incontro tra realtà sociali, luogo di scambio idee, luogo di libera espressione e comunicazione, nel rispetto del luogo pubblico stesso;
    - Dovrebbe essere un luogo nel quale la gente si ritrova, dove socializzare, dove condividere, parlare. La comunicazione, la socializzazione ritengo sia indispensabile alla crescita culturale di una città;
    - Il luogo in cui estranei si incontrano e condividono le stesse cose;
    - Un luogo dove poter stare insieme lontano dallo stress della città, un luogo creativo dove la gente vive serenamente, una alternativa pulita della città;
    - La risultante tra spazi pieni e spazi vuoti all’interno di uno spazio urbano e opportunamente gestito per essere condiviso dalla comunità, per esprimere la propria individualità;
    - È oggi in assoluto un luogo senza alcuna valenza, caratterizzato da una peculiare vivibilità. Un luogo cioè dove è priva ogni forma di partecipazione;
    - Uno spazio chiuso;
    - È il cuore e l’anima della città. È il luogo in cui le persone si incontrano e si esprimono liberamente;
    - Un area che ogni cittadino dovrebbe avere all’interno del proprio paese/città, dove poter condividere il quotidiano;
    - Lo spazio in cui la gente riesce a ricrearsi ed interagire fra loro;
    - Il luogo dove si instaurano le più importanti relazioni sociali, dove è possibile discutere socializzare. È un diritto e in quanto tale va garantito a tutti, in centro come in periferia;
    - La piazza nasce come luogo di incontro della cittadinanza che vi esercita le funzioni democratiche. L’incontro, lo scambio di opinioni, il contatto diretto, sono elementi indispensabili del controllo dei cittadini sul potere del’amministrazione. È senso di comunità. Il senso di comunità è la base della civile convivenza;
    - Spazio fuori dal mercato che favorisca l’incontro-confronto o semplicemente lo svago degli individui. Solo in uno spazio pubblico si scopre il senso di appartenenza di una collettività … si scopre di non essere soli;
    - Una porzione di territorio, che deve essere utilizzato per sviluppo di attività mirate ad aggregare il più possibile i giovani, gli anziani e tutte le persone che vorrebbero un posto dove poter passare tranquillamente un po’ del proprio tempo libero …
    - Left – stadio – le piazze – il web – la spiaggia – mare – la vucciria – ballarò – mercato;
    - Spazio: luogo di condizione, esperienze di una situazione. Pubblico: gestione politica nell’interesse della collettività con consapevolezza delle eterogeneità;
    - Luogo aperto a tutti ma nel rispetto di tutti;
    - Il comune, le piazze, il mare, il cinema;
    - Socialità, collettività, incontro, ossigeno, oltre ogni individualità;
    - Luogo di condivisione sociale, aggregazione, partecipazione, aperto e democratico;
    - I mercati nella loro dimensione di scambio di idee, nell’accezione di agorà;
    - Uno spazio usufruibile da tutti e percepito come tale. Spazio di socialità;

    - Un luogo in cui una comunità può “ socializzare” le necessità individuali e costruire una rete di solidarietà;
    - Un luogo per la collettività..

  • Cosa non è lo spazio pubblico?

    - Non è un posto dove lucrare con falsi appalti e con strategie del disinteresse;
    - Centro commerciale, spazio che crea esclusione, dove alcuni possono accedere ed altri no, per svariati motivi, il più delle volte di ordine economico;
    - Aperto a tutti ma senza rispetto di nessuno;
    - Sinceramente no è tutto ciò che adesso è ritenuto spazio “pubblico”. I centri commerciali riorganizzati come piazze o parti di città, quale luogo di aggregazione. Sinceramente non costituiscono un luogo di aggregazione, se non per l’acquisto di qualcosa!!
    - Luogo reso inaccessibile dalla inciviltà della cittadinanza, oltre che da chi se ne appropria abusivamente;
    - Uno spazio accessibile solo a pochi;
    - Luogo calato in una città senza alcuna condivisione e compartecipazione dal basso;
    - Oggi gli spazi pubblici sono negati in quanto molto spesso le piazze sono adibite a parcheggio o non sono attrezzati. Stanno cercando di farci credere che i luoghi privati (centri commerciali) possano essere considerati spazi pubblici, ma non è così;
    - Ovviamente un area che è privata, che non è resa fruibile se non tramite delle iniziative già organizzate da altri privati;
    - Non è uno spazio per pochi;
    - Non è spazio pubblico tutto lo spazio che viene “impedito” per ragioni oggettive al di la della esistenza stessa degli spazi;
    - Uno spazio piccolo, inadeguato che viene recintato e spacciato per spazio pubblico;
    - Lo spazio non pubblico oggi è caratterizzato da centri di aggregazione private di natura commerciale il cui proliferare fa intendere la finalità speculativa dell’aggregazione;
    - Lo spazio non adatto allo svolgimento di quelle attività che alzano il livello qualitativo di ogni singolo individuo;
    - Non è uno spazio pubblico il centro città, zone commerciali;
    - Non è uno spazio dove chiunque investito da potere o meno può deliberatamente decidere di essere il futuro di esso senza la collaborazione di tutte le parti;
    - Una piazza, non è sufficiente che un luogo sia “arredato”, piuttosto è indispensabile che la gente che agisce in quel luogo partecipi alla gestione e alla costruzione dello spazio;
    - Cemento, automobili, smog, centri commerciali;
    - Centri commerciali, chiese, negozi ed ogni luogo in cui il fine ultimo dell’interazione è uno scambio commerciale o l’indottrinamento di massa;
    - Esiste il pubblico? Esiste la voglia di condivisione? La convivenza può essere etica?
    - Le strade di Palermo perdono la funzione di spazio pubblico. Il cittadino per la strada è un soggetto individualista che attraversa la città per spostarsi da un luogo chiuso ad un luogo chiuso e privato;
    - Tutto quello che è determinato direttamente o indirettamente da interesi privati da aziende sia legali che illegali (mafie);
    - Non è un parcheggio, non è una discarica, non è uno spazio privato;
    - È non pubblico tutto quello a cui non si può accedere quando si vuole.

  • Proposte
    (Molti nomi di piazze, parchi e luoghi nominati in queste proposte fanno riferimento alla città di Palermo)


    - Per il bene dello spazio pubblico è necessario sensibilizzare la gente al rispetto delle cose proprie e degli altri;
    - Si potrebbe sfruttare e cominciare la storia del luogo. Ponte Ammiraglio (corso dei mille);
    - Uno spazio pubblico che potrebbe essere utilizzato nel migliore dei modi è p.zza Alcide De Gasperi;
    - Piazza Durante, attualmente parcheggio regolare e in parte abusivo. Nella parte del parcheggio abusivo si potrebbe ricavare una piazza a tutti gli effetti soprattutto per adulti (?)
    - Cercare di riappropriarsi di questi spazi cercando di restituirgli la loro originaria funzione;
    - Luogo aperto a tutti ma non per tutti; aperto dall’amministrazione in un contesto di iniziative collegate e coordinate;
    - Integrare e operare sul territorio, cercando di comprendere gli effettivi bisogni delle persone e del territorio;
    - Vorrei una maggiore attenzione agli spazi pubblici delle periferie, perché quelli riusciranno a funzionare, forse allora, a poco a poco, anche le zone centrali delle città potrebbero migliorare. Proposte: progettazione, partecipazione, che lavori del basso con i ragazzi della città;
    - Proposte? I cittadini parlano, parlano, ma sono i primi a non saper mantenere un luogo pubblico. Non usano i servizi pubblici (e bhe, non gli do torto) e non fanno 20 cm per gettare una carta. Credo che l’educazione del cittadino va pari passo con il da farsi;
    - Parchi, giardini, piazze, strade, dovrebbero essere pensati per tirar fuori la gente dalle case. Parco della favorita: esiste ma è solo una strada carrabile. Parco dell’Oreto;
    - Riutilizzare aree dismesse a scopo sociale, scartando le proposte delle amministrazioni che continuano solo a lavorare per pochi;
    - Centro commerciale!! Stazione;
    - Spargere il sale sulle vecchie metodologie di lotta e sulle nostre cattive coscienze; riconfigurare nuove metodologie , resistenza e riappropriazione;
    - In uno spazio pubblico dovrebbero esserci i mezzi per rispettarlo. Dovrebbe partire un progetto di educazione al cittadino volto al rispetto del territorio;
    - La mia proposta è pensare a spazi dove non vigono solo regole restrittive per chi possiede animali domestici;
    - Ballarò e tutti i vuoti lasciati dai bombardamenti, restituirli dignità di luogo e non di relitto;
    - Occupare spazi facendo capire cosa è importante fare per la giusta convivenza sociale;
    - Si dovrebbe fare pressione sugli enti e le amministrazioni per cercare di riappropriarci dei luoghi attraverso comitati e rete di associazioni, con proposte di trasformazione e progettazione partecipata. Raccolta firme e pressioni sull’amministrazione;
    - P.zza Giulio Cesare, chiuderla al traffico e consentire una fruizione attiva, oltre ogni logica di esclusiva commercializzazione;
    - Utilizzare l’università come spazio totale per gli studenti al di la dell’utilizzo “didattico”;
    - Il quartiere Roccella-Medaglie D’Oro, abitato da “proletari” (!!!) e studenti ha un vuoto. Non esiste nulla di simile ad uno spazio pubblico!
    - E se il parco della favorita diventasse davvero un parco?
    - Recupero-liberazione, creazione di nuovi spazi. Educazione.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Finalmente era ora...spero che vi siano altri incontri al più presto,fateci sapere....