..Città in rete è un'associazione culturale che si occupa di indagare gli aspetti territoriali delle città sotto il profilo urbanistico, sociale, economico ed ambientale

Statuto

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martedì 29 dicembre 2009

Galleria delle Vittorie sconfitta dal degrado


Uno dei simboli di Palermo che ancora versa in stato di abbandono è la Galleria delle Vittorie. Essa venne inaugurata nel 1935 durante il periodo fascista tentando di imitare le gallerie costruite nelle altre città italiane ed europee. Le gallerie commerciali sono delle vie o piazze completamente al coperto dove si affacciano le vetrine di negozi e bar. La più famosa è la galleria Vittorio Emanuele in Piazza Duomo a Milano che ha il merito di aver introdotto il nome di Galleria. Su questo modello nacquero in tempi più recenti i centri commerciali dei quali le gallerie rappresentano uno degli elementi costitutivi fondamentali. La Galleria delle Vittorie di Palermo è stata progettata da Paolo Bonci e si trova in via Maqueda. E’ formata da un edificio a blocco di forma quadrangolare, presenta 5 elevazioni e tre ingressi all’area coperta, dai quali è possibile accedere anche ai piani superiori. Gli ingressi presentano affreschi di ispirazione fascista e futurista disegnati dal pittore A. Amorelli e la copertura interna è in vetro e travi di metallo.
Dagli anni ‘30 agli anni ‘70 la galleria è stata il vero salotto commerciale della città ma dopo quegli anni la galleria ha subito un forte declino fino ad essere completamente abbandonata. Le saracinesche che un tempo ospitavano numerosi negozi sono tutte chiuse e l’intera area è posta sotto sequestro. Anche la stessa copertura è piuttosto danneggiata e le vetrate del soffitto sono per lo più rotte. Il pavimento versa in pessime condizioni e un nastro rosso e bianco delimita i pericolanti ingressi. Sono passati quasi quarant’anni e nulla si è fatto per recuperare questo prezioso bene della città. Non si capisce bene di chi sia la responsabilità: da una parte un ' Amministrazione sempre più distratta dalle necessità di riqualificare le parti più importanti del centro storico e dall’altra i privati negligenti che hanno trasformato i locali per i negozi in depositi e magazzini ad uso privato.

La possibilità di restaurare la galleria costituisce un tassello fondamentale per il recupero della parte storica della nostra città e potrebbe essere di incentivo anche a riqualificare la prospiciente area Quadroni della quale non si conosce il discutibile progetto che prima o poi verrà realizzato. La galleria potrebbe riguadagnare l’importanza a livello commerciale che aveva avuto nei suoi anni migliori o costituire una centralità nuova per la città dal punto di vista culturale e sociale con la possibilità di organizzare al suo interno mostre, concerti, eventi e rassegne fruibili sia di giorno che di notte come spazio culturale 24 ore no stop. Da luogo abbandonato a spazio collettivo, sfruttabile come luogo d’incontro, esposizione, dibattito, dialogo, come una pausa dove trovare riparo dal traffico delle auto. La nuova Galleria sarebbe un reale esempio di come Palermo stia cambiando e finalmente tornerebbe ad essere citata tra i monumenti da non perdere per chi visita la nostra città.


Marcello Blanda

giovedì 17 dicembre 2009

Giornata Internazionale dei Migranti


Venerdì 18 dicembre 2009, presso il teatro Gregotti dell'Università degli Studi di Palermo, si terrà una giornata dedicata al tema dei migranti.

lunedì 7 dicembre 2009

Una demolizione nel silenzio

Il progetto del passante ferroviario prevede a piazza Indipendenza la demolizione di un palazzo di inizio secolo che presenta 4 elevazioni e che risulta sito in corso Calatafimi 53. L’edificio è di pregevole stile architettonico tipico del modo di costruire dell’epoca e fa da quinta alla piazza provenendo da Palazzo dei Normanni. Nonostante la Soprintendenza abbia salvato dalla demolizione l’adiacente Palazzo Corsini, per questo edificio ne ha dato il via libera giustificandosi che l’edificio non è vincolato come bene monumentale. Ma la questione non è stata trattata né dagli organi di stampa locale né dalle associazioni cittadine e presto chi passerà da piazza Indipendenza si renderà conto che, un po’ misteriosamente, “manca qualcosa”. Il passante ferroviario recherà alla città enormi benefici, quindi è comprensibile che debba portare ad alcuni sacrifici ma siamo sicuri che non si poteva fare diversamente? E’ una demolizione necessaria? Cosa si farà in quest’area?

Quando l’edificio sarà demolito, dalla piazza sarà possibile vedere l’area tristemente abbandonata alle spalle di via Colonna Rotta con edificio abusivo annesso, per cui si dovrebbe pensare ad un progetto unitario che oltre a garantire un collegamento pedonale tra piazza Indipendenza e la retrostante via Imera, miri a riqualificare l’intera area. Visto che la demolizione dell’edificio novecentesco è necessaria per la realizzazione dei lavori del passante, non credete che sia altrettanto necessaria la demolizione del palazzo abusivo che sorge alle sue spalle???


Marcello Blanda



domenica 29 novembre 2009

La tecnologia Gis e la sua applicazione multidisciplinare


Nell’ambito della giornata GIS Day 2009, promossa dal consorzio ARCA lo scorso 18 novembre a Palermo, sono stati presentati numerosi ed interessanti contributi sui campi di applicazione dei Sistemi Informativi Geografici in quanto la tecnologia GIS da alcuni anni ormai, si sta diffondendo enormemente e silenziosamente in moltissime discipline, rappresentando un elemento di forte innovazione.

Applicazione presentate durante la giornata:

- Tecniche GIS per la valutazione della pericolosità idrogeologica: attraverso l’utilizzo del GIS per gli studi relativi alla pericolosità dovuta al dissesto idrogeologico causato da frane e alluvioni e per lo sviluppo di moduli relativi alle precipitazioni e al deflusso delle acque che opportunamente predisposti in layer di tipo raster permettono l’applicazione di formule logico-matematiche di tipo MAP ALGEBRA.
- Tecnologie geo-spaziali per la sicurezza territoriale a servizio di utenti: basata sulla possibilità del manifestarsi di un evento che presenta elevati livelli di rischio, sia naturale che antropico. La criticità presenta normalmente tre caratteristiche principali quali la complessità sistemica, una sempre maggiore riduzione di risorse umane e il continuo aumento del numero dei disastri. Pertanto l’utilizzo dei GIS garantisce l’ottimizzazione sia organizzativa che gestionale, riuscendo efficacemente a connettere i vari soggetti coinvolti.
- Gis: validità e limiti nella nuova epidemiologia: applicazione che ci permette di studiare le malattie infettive ed i vettori che le trasmettono attraverso la costruzione di mappe delle esposizioni che ci permettono di analizzare quali sono le popolazioni esposte. Attraverso l’utilizzo di opportuni indicatori demografici e socio-economici è possibile costruire una mappa per confrontare i luoghi dove i casi di una malattia si manifestano maggiormente e le localizzazioni ospedaliere dei siti in grado di curare la malattia, in quanto in numerosi studi è emerso che in molti casi la mortalità è dovuta non tanto all’incidenza della malattia ma alla lontananza dai centri ospedalieri.
- Paesaggio e GIS: attraverso un approccio solistico in grado di caratterizzare il paesaggio come un sistema o un linguaggio. Le applicazioni della tecnologia GIS in ambito paesaggistico si sono diffuse in occasione dei Piani Paesistici d’Ambito e sono servite a supportare l’applicazione delle decisioni.

Altre applicazioni possibili presentate durante la giornata di convegno:

- Utilizzo di aeromobili computerizzati per il telerilevamento e la fotogrammetria a bassa quota;
- Geografia giudiziaria e utilizzo dei Gis nel campo della giustizia
- Studio dei fondali marini attraverso l’impiego di sistemi acustici e tecnologie avanzate;
- Immagini oblique telerilevate in grado di evidenziare le anomalie della vegetazione nel campo della ricerca archeologica;
- Monitoraggio marino e costiero atraverso il telerilevamento;
- Gis e ricerca faunistica per il censimento delle specie animali e la predisposizione di mappe con la presenza nel territorio di tali specie.

I materiali e le diapositive relative agli argomenti trattati sono disponibili nel sito della manifestazione all’ indirizzo http://gisday.consorzioarca.it/download.html

Altro interessante contributo è stato quello relativo a Open Street Map, un progetto di geografia partecipata aperto a tutti gli utenti basato sulla collaborazione. Attraverso un GPS è possibile raccogliere, caricare e mettere a disposizione dati e aggiornare mappe. Per ulteriori informazioni si consiglia di consultare il sito open street map.

Per concludere l’evento si è rivelato particolarmente interessante per i temi proposti e i numerosi campi di applicazione, suscitando interesse tra i partecipanti. Non sono state affrontate le tematiche relative all’applicazione dei SIT e della tecnologia GIS in campo urbanistico, come per esempio la predisposizione di un Sistema Informativo Territoriale applicato a un Piano Regolatore Generale o ad un Piano Particolareggiato Esecutivo, con la costruzione delle mappe di piano in modo da essere facilmente interrogabili e aggiornabili e la possibilità di condividere on line le informazioni attraverso l’utilizzo di un web GIS.

lunedì 16 novembre 2009

Work in progress

Città in Rete sta collaborando con Legambiente al progetto "A scuola di partecipazione", promosso da Fondazione per il Sud, portando avanti la realizzazione di un video-reportage per immagini ed interviste che raccontano gli spazi pubblici delle nostre città, in particolare di Palermo.
I temi che il video intende affrontare sono:
- le differenze che intercorrono tra gli spazi pubblici vissuti in centro e in periferia;
- le principali motivazioni che negano gli spazi collettivi costruendo un processo di ri-appartenenza degli stessi;
- i vari modi di intendere la "cosa pubblica", la mancanza di senso di appartenenza ed i principali cambiamenti degli spazi avvenuti nel tempo;
- la riconquista dello spazio collettivo in modo da garantire le relazioni che portano al dialogo, l'incontro, l'aggregazione, gli scambi di opinione.

Scopo del video è quello di far emergere la crisi dello spazio pubblico nella nostra società e la negazione del "diritto alla cosa pubblica", per animare il dibattito della collettività veso una riappropriazione e una riscoperta dei luoghi.

Marcello Blanda

venerdì 13 novembre 2009

Il GIS day arriva a Palermo

GISDay 2009 a Palermo


Mercoledì 18 novembre 2009 in occasione del GIS DAY si terrà a Palermo una giornata dedicata ai "I Sistemi Informativi Geografici: la provincia di nessuna disciplina.La geografia evade dai suoi confini e invade il quotidiano"

Per maggiori informazioni e per registrarvi cliccate sul Banner gisDAy

giovedì 5 novembre 2009

Salvem el Cabanyal!

Cabanyal, Valencia (Spagna)
Foto di Salvatore Abruscato
[Riflessioni] Il Cabanyal è un antico borgo di pescatori ormai facente parte del sistema-città di Valencia ed ha resistito nel passato ad un possibile sventramento di fine ottocento corrispondente alla "moda" del tempo.
Nel 1993 molte delle sue case, stile liberty, sono state dichiarate Bene di Interesse Culturale. Poi, nel 1998, l'amministrazione comunale in carica decide di riprendere l'idea del piano ottocentesco. L'avenida Blasco Ibañez dovrebbe così continuare il suo percorso fino al mare distruggendo parte di quelle case, nonchè il tessuto storico del Cabanyal. Succede però che un gruppo di cittadini, ossia gli abitanti stessi dell'ormai quartiere-borgo valenciano, decidono di formare un'associazione, la Plataforma Salvem el Cabanyal, che si occuperà da quel momento in poi di prendere provvedimenti affinchè questo non accada, tenendo conto dell'importanza storica, architettonica, urbanistica e sociale del barrio.
Negli anni il Cabanyal ha subito un processo di degrado e viene tenuto fuori dai grandi eventi di riqualificazione che sono avvenute in altre parti della città.
Valencia è oggi una città rinnovata, conosciuta da molti per la Città delle Arti e delle Scienze, la Coppa America, il Gran Premio d'Europa di Formula 1.
Tutti ingredienti per una buona esposizione della città. Oggi infatti, Valencia è meta di numerosi turisti che si accingono ad ammirare le bellezze dell'architettura contemporanea muovendosi tra movida ed eventi sportivi.
Ma cosa ne facciamo della "vecchia" Valencia? la storicità di quei luoghi sta forse cominciando ad essere ingombrante?
Quesiti che penso andrebbero bene anche per altre città.

Salvatore Abruscato

venerdì 30 ottobre 2009

Facoltà di Architettura, Palermo


La lezione, organizzata all'interno del corso di Recupero e Riqualificazione Territoriale, Ambientale e Urbana della professoressa Flavia Schiavo, avrà luogo giorno 2 Novembre 2009, alle ore 8:30, presso la Facoltà di Architettura.

L'aula assegnata al corso è la C.04 ma in caso di spazio insufficiente, la lezione si sposterà in Aula proclamazioni, detta anche spazio lauree, al IV piano del "Corpo A"

martedì 20 ottobre 2009

Centro chiuso al traffico

Di seguito un articolo sulla pedonalizzazione del centro cittadino pubblicato da Isabella Napoli sul sito di Repubblica il 20/10/2009

Centro chiuso al traffico? Sette lettori su dieci dicono sì all´isola pedonale nel cuore di Palermo tutti i giorni. È quanto emerge dal sondaggio lanciato due settimane fa dal sito www.palermo.repubblica.it e che si è chiuso ieri alle 18 dopo avere raccolto 1.742 risposte alle domande «siete favorevoli alla chiusura del centro storico al traffico?» e «quale area dovrebbe essere chiusa?».

Il 71 per cento, cioè 1.239 palermitani, promuove l´isola pedonale tutti i giorni, mentre il 20 per cento, 343 partecipanti, preferirebbe limitare la chiusura ai weekend. Solo il 9 per cento boccia il provvedimento che il vice sindaco Francesco Scoma si appresta a varare in via sperimentale a metà novembre. Più della metà dei partecipanti, il 53 per cento, vuole chiudere al traffico «un´area più vasta che non si limiti a un tratto dell´asse Libertà-Ruggero Settimo-Maqueda», mentre il 35 per cento preferirebbe un´isola pedonale limitata all´area da piazza Croci al Teatro Massimo. Infine, il 12 per cento si è espresso a favore della pedonalizzazione solo in via Maqueda.

Forte di questi ampi consensi e dopo che anche il Cga ha respinto il ricorso di Td Group confermando la sentenza del Tar di annullamento delle Ztl, Scoma rilancia e annuncia un´ordinanza in tempi brevi: «A metà settimana - dice - concluderò le consultazioni con le associazioni di categoria. Poi adotterò un provvedimento che precederà l´approvazione del Piano urbano del traffico. Le indicazioni complessive del Put potrebbero modificare l´ordinanza sul centro storico».

Scoma ipotizza una chiusura che parta il 14 novembre e prosegua nei weekend fino a metà gennaio. Il sabato l´ordinanza riguarderà un asse senz´auto da piazza Croci fino al teatro Massimo, oltre alla pedonalizzazione di piazza Castelnuovo. La domenica, invece, verrebbe mantenuta l´attuale maxi-isola sull´asse Croci-Maqueda. «Voglio dare una risposta ai tanti cittadini che chiedono una maggiore fruibilità del centro - spiega l´assessore al Traffico - a breve si aprirà anche il parcheggio del palazzo di giustizia e fornirà 900 posti a chi vorrà lasciare l´auto e fare una passeggiata in centro».

martedì 13 ottobre 2009

Spazi pubblici a Palermo


Numerosi sono i problemi degli spazi pubblici relativi alla nostra città, che nel tempo ha visto trasformare la funzione originaria delle piazze, delle strade e degli slarghi da luoghi di ritrovo, discussione, confronto, pausa, riflessione, a luoghi di passaggio, sosta per le auto, caos. La città viene vista in modo aggressivo e i cittadini tendono sempre meno ad uscire da casa, sostituendo internet ed i suoi spazi virtuali alla piazza, le strade ed i pubblici spazi. Se la città, nata come luogo di incontro e di scambio, ha rinunciato allo spazio pubblico, una parte di essa in certi casi, come la periferia, è nata senza una precisa identità. Le periferie possono risultare più o meno uguali in tutto il mondo: stessi casermoni, stesse strade larghe e dritte, stesso abbandono, stessi problemi. Anche se dobbiamo ammettere che esistono casi, forse pochi, di periferie che in un certo modo riescono ad integrarsi al sistema città ed a funzionare da nuovi poli, nuovi centri.
Tornando a Palermo, è facile incontrare una piazza, ma è facile anche accorgersi che quello spazio ci è negato. La piazza non è più un luogo di aggregazione, né di gioco per i bambini o di incontro per gli anziani. Molti sono i casi in cui mancano esempi di arredo urbano in grado di creare ambiente urbano, in grado di far percepire alla gente che quel luogo va vissuto.
Oggi non è così, le auto fanno da padrone, costringono il cittadino a rinunciare agli spazi in cui si dovrebbe vivere in maniera diversa, per pochi metri quadri di posteggio.

Salvatore Abruscato e Marcello Blanda

domenica 21 giugno 2009

Lezione con Mario Cucinella


Giorno 3 luglio 2009 ore 9.30 si svolgerà presso l'aula conferenze della Facoltà di Architettura una lezione sull' Energia dell'Architettura un nuovo rapporto con l'ambiente con l'architetto Mario Cucinella. Inoltre dal 4 luglio al 2 agosto sarà possibile visitare la mostra delle opere dello stesso architetto presso il Loggiato San Bartolomeo.

lunedì 1 giugno 2009

Incontro Ferdinando Fava


Carissimi, mi è stato comunicato da Lorenzo Canale che mercoledì 3 Giugno 2009, alle ore 12:00, presso la Facoltà di Architettura, in aula 4.7. si terrà un'incontro con Ferdinando Fava, antropologo, docente dell'università di Padova e ricercatore associato presso il Centre d’Anthropologie des Mondes Contemporains (EHESS, Parigi), che ha voluto abitare allo Zen per studiarlo dall'interno e realizzare un volume-inchiesta.
Si è perfezionato, inoltre, alla scuola di Marc Augè che come abbiamo avuto modo di apprendere nel corso di sociologia del prof Lucido e (per i colleghi di secondo anno) nel corso di Geografia del prof Guarrasi, è il teorizzatore dell'esistenza dei "non-luoghi", ovvero i luoghi spogliati di ogni identità, tradizione, senso di appartenenza.
Seguirà l'incontro un sopralluogo indirizzato agli allievi di primo anno del PTUA triennale e di quarto anno di Architettura, ma chiaramente è aperto a chiunque fosse interessato al tema ZEN, piuttosto che periferia, assenza di identità, disinteresse delle amministrazioni per i quartieri satelliti, rapporto cittadino-città, etc.

Rosario Cecala

lunedì 25 maggio 2009

Presentazione del libro "Città nell'emergenza"


Invito a partecipare tutti gli interessati alla presentazione del libro
- CITTA' NELL'EMERGENZA -
Progettare e costruire tra Gibellina e lo Zen

che si terrà venerdì 29 maggio 2009 nei locali del Palazzo Riso, sede del museo d'arte contemporanea della Sicilia

100 mila firme per il Parco dell'Oreto

Giornale di Sicilia,
Facoltà di Architettura, Facoltà di Ingegneria, Facoltà di Agraria
Università degli Studi di Palermo
Comune di Palermo, Comune di Monreale, Comune di Altofonte
Fondazione Salvare Palermo, Ospedale Civico di Palermo, Biblioteca Comunale di Palermo
e con il patrocinio del M.I.U.R. – Ufficio Scolastico Regionale della Sicilia

Io sono il fiume Oreto dell’umanità
una rete di scuole per affermare l’educazione alla cittadinanza


100.000 FIRME PER L’ORETO
IL MONDO DELLA SCUOLA SI MOBILITA PER IL FIUME


A partire dal 19 marzo 2009 gli studenti delle 150 scuole e delle facoltà universitarie che da cinque anni partecipano al progetto Io sono il fiume Oreto dell’umanità promosso dalla Fondazione Antonio Presti - Fiumara d’Arte, si impegneranno in una poderosa raccolta firme a favore del fiume Oreto.

Da oltre 50 anni si parla di piano per la bonifica e istituzione del parco fluviale dell’Oreto. La riserva è prevista anche nel nuovo Piano Regolatore della città di Palermo, con Studio di Fattibilità dichiarato compatibile con il quadro programmatico di sviluppo della Regione Siciliana. Tuttavia ad oggi non esistono leggi che sanzionino gli scarichi fognari ed industriali, gli abusivismi edilizi ed i comportamenti illegali.

Dopo 5 anni di percorso educativo e culturale la Fondazione Antonio Presti - Fiumara d’Arte propone una grande campagna di sensibilizzazione e raccolta firme che si svolgerà nella primavera del 2009 nelle Università e nelle scuole di Palermo, Monreale e Altofonte che partecipano al progetto Io sono il fiume Oreto dell’umanità.
Attraverso il valore dell’impegno, il progetto ha risvegliato valori di cittadinanza attiva e di rispetto per l’ambiente circostante, contribuendo ad un processo di rinnovamento della coscienza collettiva.

Stimolati dall’impegno per il “fiume simbolo” Oreto e coerentemente con il lavoro di educazione alla cittadinanza e alla legalità, gli studenti vorrebbero ora ottenere un risultato concreto: la legge per il ripristino della legalità per il fiume Oreto.
Antonio Presti, ideatore e promotore del progetto Io sono il fiume Oreto dell’umanità e presidente della Fondazione Antonio Presti - Fiumara d’Arte parla del futuro del fiume e dell’importanza di legare indissolubilmente l’Oreto con i luoghi della cultura in cui si formano i giovani: le scuole e le università, fucine di pensiero e luoghi etici in cui riflettere, discutere e proporre:

“Da cinque anni lavoro ad una speranza che chiede concretezza: un progetto di bonifica artistica del fiume Oreto. Un’operazione di riqualificazione ambientale attraverso i codici dell’arte, a conclusione della quale la mia Fondazione intende realizzare e donare un parco scultoreo, un museo a cielo aperto, che possa essere simbolo del processo di riappropriazione civile dell’Oreto e volano di valorizzazione e promozione turistica dell’area.

Come compagni di viaggio per questo mio sogno ho scelto i giovani, i soli che possano farsi portatori di un sentire e un agire nuovi ed essere artefici del riscatto di un fiume violato, oltraggiato che la società degli adulti ha loro precluso e di cui si è persa la memoria. Il riscatto di un fiume e poi di tutta l’isola, terra impareggiabile, bellissima e maledetta.

Un progetto che non intenda tautologicamente rimanere tale richiede non soltanto buone intenzioni e dichiarazioni d’intento, ma soprattutto impegno e azioni.
Nessuna bonifica è pensabile per l’Oreto in assenza di uno stato di legalità.
La legge per l’Oreto è indispensabile per la salvaguardia e la tutela di questo inestimabile patrimonio naturalistico!
L’Oreto non è soltanto un fiume negato, è il segno tangibile e putrescente della rinuncia alla sovranità sul territorio, un lascito di vergogna che un’indecente lassismo consegna alle nuove generazioni.
Le scuole e la cultura non possono più rimanere spettatrici mute di fronte a questo mancamento di bellezza. La concretezza delle azioni crediamo sia un impegno etico che gli adulti devono ai giovani siciliani. Un appuntamento di responsabilità per le autorità che pensiamo non possa più essere rinviato.
Il valore dell’impegno che chiedono tutti i giovani della città di Palermo alla politica è di affermare principi di legalità e di bellezza per un progetto di futuro.
Questo deve fare la cultura oggi: scardinare il processo di chiusura su sé stessa per “uscire” dai libri e dalle aule e riappropriarsi di un ruolo sociale.

A conclusione dell’anno di attività e della campagna di raccolta firme promossa dalle scuole di Palermo, consegneremo le 100.000 firme al Presidente della Regione per chiedere un impegno concreto: la promulgazione di una legge che regolamenti il comportamento dei comuni, le attività delle imprese, le abitudini dei privati e dei cittadini.
L’istituzione dello stato di legalità e la tutela normativa sull’Oreto devono essere i primi passi per una reale riappropriazione civile del fiume, che possa portare ad un risanamento delle acque e ad una riqualificazione dell’area.
Il fiume Oreto, metafora di quella bellezza negata, grazie a questo impegno, che dovrà essere rispettato e concretizzato dal governo siciliano, potrà rinascere non solo come fiume ma anche rappresentare una coscienza nuova che sceglie il valore del fare “fatto”.

LETTERA APERTA DEGLI STUDENTI di Palermo, Monreale ed Altofonte:


Signor Presidente della Repubblica, Signor Presidente della Regione,

noi, studenti delle scuole di Palermo, Monreale e Altofonte, da cinque anni partecipiamo insieme ai nostri insegnanti al progetto Io sono il fiume Oreto dell’umanità, voluto dalla Fondazione Antonio Presti - Fiumara d’Arte.
Noi, cittadini di domani, non vogliamo lasciare ai nostri figli la stessa desolazione che abbiamo ricevuto.
Vogliamo invece che il corso del fiume Oreto sia un simbolo di unificazione, piuttosto che di separazione. Che sia un luogo d’incontro tra la natura e gli uomini e che lo scorrere dell’acqua sia di nuovo segno di vita.
L’Oreto, tanto decantato da viaggiatori e scrittori di ogni epoca, rappresenta un patrimonio storico della città di Palermo. Ci hanno detto che un tempo le sue acque erano fonte di vita e di ricchezza per gli abitanti, ma quello che vediamo oggi è un luogo abbandonato, una discarica a cielo aperto, il regno dell’abusivismo.
L’indifferenza che ha regnato per tanti anni consegna a noi, nuove generazioni, un’eredità di cui vergognarsi.
Come studenti e come cittadini abbiamo scoperto l’importanza del nostro fiume attraverso studi e laboratori interdisciplinari: l’Oreto è presente nei programmi di scienze e di educazione ambientale, ma anche nelle poesie che abbiamo scritto, nei manifesti etici che abbiamo mostrato e nelle bandiere che abbiamo dipinto!
Abbiamo capito cosa significhi cittadinanza attiva e amore per l’ambiente che ci circonda. E vogliamo che l’Oreto diventi un Parco, dove sia possibile far nascere anche un museo d’arte contemporanea a cielo aperto, simbolo di un processo di riappropriazione civile del fiume e quindi strumento per la valorizzazione e la promozione turistica dell’area.
La nostra è una battaglia simbolica per l’educazione alla cittadinanza e la partecipazione diretta alle politiche locali.
Abbiamo imparato a conoscere e ad amare il fiume Oreto e adesso ci vogliamo impegnare affinché tutta la città faccia lo stesso!”

sabato 23 maggio 2009

Per non dimenticare

« Occorre compiere fino in fondo il proprio dovere, qualunque sia il sacrificio da sopportare, costi quel che costi, perché è in ciò che sta l'essenza della dignità umana. »
« Chi tace e chi piega la testa muore ogni volta che lo fa, chi parla e chi cammina a testa alta muore una volta sola. »
(Giovanni Falcone)
Per non dimenticare il 23 maggio 1992
La figura di Giovanni Falcone rappresenta un pilastro fondamentale nella lotta alla mafia e più in generale nella storia della Repubblica Italiana

giovedì 21 maggio 2009

CITTADINI INVISIBILI

VENERDI 22 MAGGIO
FESTA ANTIRAZZISTA
IN PIAZZA S.ANNA

Mostra fotografica:
“L’INFERNO DI LAMPEDUSA”
a cura di Grazia Bucca

h 16:00 Film-documentario:
“IO SONO INVISIBILE”

…a seguire DIBATTITO
Moderatore: Giuseppe Candolfo
Interventi:
1. Berradi Reda (aspetto sociale)
2. Roberto Mazzarella (politiche comunali)
3. Nadege Candeh (apetto sanitario)
4. Daniele Papa (aspetto giuridico)
5. Jerusa Barroš (aspetto culturale)

h 21:00 Videoproiezione:
Titolo del video: “VIALE DEL FANTE n° 27. IL DISAGIO
AMBIENTALE DEI ROM”

h 22:00 Concerti:
MOQUE – VENUS IN DROPS – ORATIO – SMAJL

Promosso da: a Scuola di Partecipazione , Fodazione per il Sud, Arci, Arciragazzi, Uisp, Legambiente, Auser, Flccgil, Coop. Lavoro e non solo, Legacoop
Organizzato da: Centro aggregativo Giovanile Arciragazzi Palermo e Arci Lucignolo


Mostra, dibattito e proiezioni all’interno del locale del Blow Up, Piazza S.Anna, 18, Palermo. Concerti all’esterno, in Piazza S.Anna

martedì 19 maggio 2009


Carissimi, ho il piacere di comunicarVi che, nell'ambito delle manifestazioni europee relative a ''2009: Anno della Creatività e dell'Innovazione'', avranno luogo due importanti iniziative presso la sede del Rettorato:
- lectio magistralis di Gianfelice Rocca, Vice Presidente di Confindustria, su ''Innovazione, impresa e università''. Venerdi' 22 Maggio 2009, ore 15.00,
- lectio magistralis di Marco Tronchetti Provera, Presidente Pirelli su ''Innovazione, mercato, merito: le leve dello sviluppo''. Lunedì 25 Maggio 2009, ore 17.30
Al riguardo, Vi trasmetto il formato elettronico dell'invito per entrambi gli eventi.
A nome di tutti gli Organi di Governo d'Ateneo e mio personale, mi è oltremodo gradito rivolgerVi l'invito a prendere parte alle cennate manifestazioni, ben consapevole dell'attenzione che tutti Voi riservate alle tematiche trattate.
Confidando nel favorevole accoglimento del presente invito, mi è gradito inviarVi i migliori saluti.
Roberto Lagalla

mercoledì 13 maggio 2009

Rassegna Urbanistica Regionale 2009 "Strategie e politiche"


INU - Sezione Sicilia
Rassegna Urbanistica Regionale 2009 "Strategie e politiche"

Il programma prevede due giornate di rassegna, con workshop e convegni, dedicati alle politiche urbane ed alla pianificazione strategica in Sicilia in previsione della nuova programmazione.

La rassegna si svolgerà a Mazara del Vallo (TP) nei giorni 15 e 16 maggio 2009.

domenica 10 maggio 2009

La necessità di costruire un futuro

L’associazione culturale “Città in rete” nasce in un contesto universitario come quello della Facoltà di Architettura caratterizzato da un forte isolamento, per quanto riguarda le attività formative che si manifesta con una notevole mancanza di comunicazione e cooperazione non soltanto tra corsi di Laurea differenti all’interno della Facoltà ma addirittura, come nel caso del Corso di Laurea in Pianificazione Territoriale Urbanistica ed Ambientale tra la Laurea triennale e specialistica nonostante fanno parte di uno stesso percorso formativo. Ancor più rilevante è la mancanza di visibilità al mondo esterno data ai progetti e alle numerose idee che nascono e prendono forma dalla creatività di tanti giovani e validi studenti. Troppi piani e progetti, molto spesso originali e innovativi, rimangono infatti isolati all’interno delle mura universitarie impedendo ai cittadini di usufruire dei benefici di una corretta pianificazione ma anche negando a tanti giovani la possibilità di concretizzare i propri studi sul piano lavorativo.

Nasce dunque la necessità di un cambiamento che possa portare a una diversa concezione del “nostro” percorso universitario. La possibilità di creare momenti di aggregazione e mirati eventi culturali, come mostre ed esposizioni, concorsi di idee con premi e cine-forum, consentirebbe di superare l’isolamento tra i corsi che si svolgono e tra gli studenti che vi partecipano. Nello stesso tempo l’apertura di tali momenti a soggetti al di fuori del mondo universitario, consentirebbe la sensibilizzazione della cittadinanza attiva e delle Istituzioni alle problematiche e ai temi urbani avviando un processo di collaborazione virtuosa. Infine si darebbe l’opportunità a studenti e neo-laureati di farsi apprezzare nel loro campo e di dimostrare di essere dei veri specialisti in un settore, come quello della pianificazione e dell’urbanistica, in cui molto spesso interviene gente incompetente o con competenze diverse. L’Associazione culturale Città in rete si impegna affinché le iniziative che verranno proposte riescano negli intenti di cui sopra e raggiungano pienamente gli obiettivi prefissati.

Associazione culturale Città in rete

giovedì 30 aprile 2009

Piano casa: nuove norme tra le "scosse"

Piano casa, giro di vite sulle norme anti-sisma 

ROMA - Un' altra stretta in chiave antisismica nel "piano casa bis" del governo. Per vendere immobili sarà necessario dimostrare che l' edificio è sicuro, servirà il certificato di collaudo statico. È una delle novità introdotte nell' ultima bozza di dl sulle "Misure urgenti in materia edilizia, urbanistica e opere pubbliche" che arriva oggi alla Conferenza unificata e che il governo punta a varare al Consiglio dei ministri di domani. Arriva alle ultime battute la discussione sul dl per semplificare le norme in materia edilizia che apre la strada alle leggi regionali che permetteranno di ampliare del 20% le cubature delle abitazioni residenziali uni e bifamiliari e del 35% in caso di demolizione e ricostruzione con tecniche di bioedilizia. L' obiettivoè arrivarea un testo condiviso, che va all' esame dei governatori. A loro passa la parola per le ultime limature al testo. Il piano è stato radicalmente modificato rispetto alle intenzioni iniziali dopo un lungo braccio di ferro con le Regioni concluso con un' intesa siglata il primo aprile scorso, quindi è stato rivisto ancora dopo che il violento sisma che ha devastato l' Abruzzo ha portato in primo piano la necessità di costruire abitazioni sicure. Così nel "piano casa bis" sono entrate le "misure urgenti in materia antisismica e di sicurezza delle costruzioni". L' articolo 2 del dl è stato riscritto, e ora prevede che «gli interventi edilizi che riguardino parti strutturali di edifici, non possono essere né assentiti né realizzati e per i medesimi non può essere concesso alcun beneficio economico, fiscale o urbanistico sotto alcuna forma e in particolare mediante aumento di cubatura, ove il progettista non abbia provato documentalmente il rispetto della vigente normativa antisismica». Lo stesso articolo anticipa di un anno, al prossimo 30 giugno, l' entrata in vigore delle nuove norme antisismiche e prevede che dall' entrata in vigore del dl diventerà obbligatorio un certificato di collaudo statico per vendere un immobile, ma anche per tutti «gli atti tra vivi, sia in forma pubblica, sia in forma privata, aventi per oggetto trasferimento o costituzione o scioglimento della comunione di diritti reali, relativi a edifici o a loro parti». Il dl amplia l' attività di edilizia libera, quella cioè che non è soggetta alla denuncia di inizio attività. Comprende: gli interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria, quelli per eliminare barriere architettoniche, le opere di ricerca nel sottosuolo di tipo temporaneo. E ancora: le opere che soddisfano esigenze temporanee e che sono rimosse dopo tre mesi, come ad esempio un gazebo informativo. Esclusi dalla dia gli interventi per installare pannelli solari, fotovoltaici e termici e i mutamenti di destinazione d' uso che non prevedono opere edilizie, non determinano un aumento del carico urbanistico e sono eseguiti «in conformità agli strumenti urbanistici comunali». La bozza di dl introduce perequazioni e compensazioni nel piano urbanistico e proroga al 2010 il sistema per l' autorizzazione per gli interventi nelle aree vincolate, ma non prevede più il "silenzio-assenso" delle soprintendenze. Prevede semplificazioni in materia ambientale anche se le regioni vorrebbero un passo indietro. Istituisce un fondo per l' accesso al credito per l' acquisto della prima casa da parte delle giovani coppie presso la presidenza del Consiglio. Repubblica — 29 aprile 2009