Giornale di Sicilia,
Facoltà di Architettura, Facoltà di Ingegneria, Facoltà di Agraria
Università degli Studi di Palermo
Comune di Palermo, Comune di Monreale, Comune di Altofonte
Fondazione Salvare Palermo, Ospedale Civico di Palermo, Biblioteca Comunale di Palermo
e con il patrocinio del M.I.U.R. – Ufficio Scolastico Regionale della Sicilia
Io sono il fiume Oreto dell’umanità
una rete di scuole per affermare l’educazione alla cittadinanza
100.000 FIRME PER L’ORETO
IL MONDO DELLA SCUOLA SI MOBILITA PER IL FIUME
A partire dal 19 marzo 2009 gli studenti delle 150 scuole e delle facoltà universitarie che da cinque anni partecipano al progetto Io sono il fiume Oreto dell’umanità promosso dalla Fondazione Antonio Presti - Fiumara d’Arte, si impegneranno in una poderosa raccolta firme a favore del fiume Oreto.
Da oltre 50 anni si parla di piano per la bonifica e istituzione del parco fluviale dell’Oreto. La riserva è prevista anche nel nuovo Piano Regolatore della città di Palermo, con Studio di Fattibilità dichiarato compatibile con il quadro programmatico di sviluppo della Regione Siciliana. Tuttavia ad oggi non esistono leggi che sanzionino gli scarichi fognari ed industriali, gli abusivismi edilizi ed i comportamenti illegali.
Dopo 5 anni di percorso educativo e culturale la Fondazione Antonio Presti - Fiumara d’Arte propone una grande campagna di sensibilizzazione e raccolta firme che si svolgerà nella primavera del 2009 nelle Università e nelle scuole di Palermo, Monreale e Altofonte che partecipano al progetto Io sono il fiume Oreto dell’umanità.
Attraverso il valore dell’impegno, il progetto ha risvegliato valori di cittadinanza attiva e di rispetto per l’ambiente circostante, contribuendo ad un processo di rinnovamento della coscienza collettiva.
Stimolati dall’impegno per il “fiume simbolo” Oreto e coerentemente con il lavoro di educazione alla cittadinanza e alla legalità, gli studenti vorrebbero ora ottenere un risultato concreto: la legge per il ripristino della legalità per il fiume Oreto.
Antonio Presti, ideatore e promotore del progetto Io sono il fiume Oreto dell’umanità e presidente della Fondazione Antonio Presti - Fiumara d’Arte parla del futuro del fiume e dell’importanza di legare indissolubilmente l’Oreto con i luoghi della cultura in cui si formano i giovani: le scuole e le università, fucine di pensiero e luoghi etici in cui riflettere, discutere e proporre:
“Da cinque anni lavoro ad una speranza che chiede concretezza: un progetto di bonifica artistica del fiume Oreto. Un’operazione di riqualificazione ambientale attraverso i codici dell’arte, a conclusione della quale la mia Fondazione intende realizzare e donare un parco scultoreo, un museo a cielo aperto, che possa essere simbolo del processo di riappropriazione civile dell’Oreto e volano di valorizzazione e promozione turistica dell’area.
Come compagni di viaggio per questo mio sogno ho scelto i giovani, i soli che possano farsi portatori di un sentire e un agire nuovi ed essere artefici del riscatto di un fiume violato, oltraggiato che la società degli adulti ha loro precluso e di cui si è persa la memoria. Il riscatto di un fiume e poi di tutta l’isola, terra impareggiabile, bellissima e maledetta.
Un progetto che non intenda tautologicamente rimanere tale richiede non soltanto buone intenzioni e dichiarazioni d’intento, ma soprattutto impegno e azioni.
Nessuna bonifica è pensabile per l’Oreto in assenza di uno stato di legalità.
La legge per l’Oreto è indispensabile per la salvaguardia e la tutela di questo inestimabile patrimonio naturalistico!
L’Oreto non è soltanto un fiume negato, è il segno tangibile e putrescente della rinuncia alla sovranità sul territorio, un lascito di vergogna che un’indecente lassismo consegna alle nuove generazioni.
Le scuole e la cultura non possono più rimanere spettatrici mute di fronte a questo mancamento di bellezza. La concretezza delle azioni crediamo sia un impegno etico che gli adulti devono ai giovani siciliani. Un appuntamento di responsabilità per le autorità che pensiamo non possa più essere rinviato.
Il valore dell’impegno che chiedono tutti i giovani della città di Palermo alla politica è di affermare principi di legalità e di bellezza per un progetto di futuro.
Questo deve fare la cultura oggi: scardinare il processo di chiusura su sé stessa per “uscire” dai libri e dalle aule e riappropriarsi di un ruolo sociale.
A conclusione dell’anno di attività e della campagna di raccolta firme promossa dalle scuole di Palermo, consegneremo le 100.000 firme al Presidente della Regione per chiedere un impegno concreto: la promulgazione di una legge che regolamenti il comportamento dei comuni, le attività delle imprese, le abitudini dei privati e dei cittadini.
L’istituzione dello stato di legalità e la tutela normativa sull’Oreto devono essere i primi passi per una reale riappropriazione civile del fiume, che possa portare ad un risanamento delle acque e ad una riqualificazione dell’area.
Il fiume Oreto, metafora di quella bellezza negata, grazie a questo impegno, che dovrà essere rispettato e concretizzato dal governo siciliano, potrà rinascere non solo come fiume ma anche rappresentare una coscienza nuova che sceglie il valore del fare “fatto”.
LETTERA APERTA DEGLI STUDENTI di Palermo, Monreale ed Altofonte:
Signor Presidente della Repubblica, Signor Presidente della Regione,
noi, studenti delle scuole di Palermo, Monreale e Altofonte, da cinque anni partecipiamo insieme ai nostri insegnanti al progetto Io sono il fiume Oreto dell’umanità, voluto dalla Fondazione Antonio Presti - Fiumara d’Arte.
Noi, cittadini di domani, non vogliamo lasciare ai nostri figli la stessa desolazione che abbiamo ricevuto.
Vogliamo invece che il corso del fiume Oreto sia un simbolo di unificazione, piuttosto che di separazione. Che sia un luogo d’incontro tra la natura e gli uomini e che lo scorrere dell’acqua sia di nuovo segno di vita.
L’Oreto, tanto decantato da viaggiatori e scrittori di ogni epoca, rappresenta un patrimonio storico della città di Palermo. Ci hanno detto che un tempo le sue acque erano fonte di vita e di ricchezza per gli abitanti, ma quello che vediamo oggi è un luogo abbandonato, una discarica a cielo aperto, il regno dell’abusivismo.
L’indifferenza che ha regnato per tanti anni consegna a noi, nuove generazioni, un’eredità di cui vergognarsi.
Come studenti e come cittadini abbiamo scoperto l’importanza del nostro fiume attraverso studi e laboratori interdisciplinari: l’Oreto è presente nei programmi di scienze e di educazione ambientale, ma anche nelle poesie che abbiamo scritto, nei manifesti etici che abbiamo mostrato e nelle bandiere che abbiamo dipinto!
Abbiamo capito cosa significhi cittadinanza attiva e amore per l’ambiente che ci circonda. E vogliamo che l’Oreto diventi un Parco, dove sia possibile far nascere anche un museo d’arte contemporanea a cielo aperto, simbolo di un processo di riappropriazione civile del fiume e quindi strumento per la valorizzazione e la promozione turistica dell’area.
La nostra è una battaglia simbolica per l’educazione alla cittadinanza e la partecipazione diretta alle politiche locali.
Abbiamo imparato a conoscere e ad amare il fiume Oreto e adesso ci vogliamo impegnare affinché tutta la città faccia lo stesso!”