..Città in rete è un'associazione culturale che si occupa di indagare gli aspetti territoriali delle città sotto il profilo urbanistico, sociale, economico ed ambientale

Statuto

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sabato 17 dicembre 2011

Policentrismo, definizioni e riflessioni

La crescente mobilità di merci e persone, unita alla rapida diffusione delle tecnologie di informazione e comunicazione, rende oggi i tradizionali modelli monocentrici incapaci di descrivere e interpretare le più complesse dinamiche urbane. Il concetto di policentrismo costituisce, dal punto di vista teorico, una sorta di opposizione all’interpretazione “tradizionale” della gerarchia urbana, riferita semplicemente alle dimensioni e alla “massa” delle funzioni delle città (per esempio in termini di popolazione). Sotto questa luce, il dibattito sul policentrismo urbano non si concentra unicamente sulla differente dimensione dei sistemi territoriali, ma sulla varietà e diversità delle funzioni, la loro distribuzione e le conseguenti relazioni di integrazione e interdipendenza tra i centri. 

Il concetto di policentrismo è spesso utilizzato nelle nuove forme di gestione e governo della città, anche se […] il termine è divenuto in voga nella letteratura e nei documenti politici, una definizione chiara e priva di ambiguità è ancora assente (Musterd e van Zelm, pp.697-80). Da un punto di vista politico, l’obiettivo del policentrismo è quello di promuovere uno sviluppo territoriale “equilibrato” e, per questa ragione, è stato inserito tra le politiche di sviluppo della Commissione europea (European Commission, 1999) nell’ambito dello Schema di Sviluppo dello Spazio Europeo (Ssse).

venerdì 16 dicembre 2011

Concorso internazionale d’idee Parco Tematico Floriopoli, Termini Imerese


La Provincia regionale di Palermo indice un concorso internazionale d’idee a procedura aperta alla partecipazione di architetti, ingegneri, e professionisti abilitati, nei limiti del proprio ordinamento, inerente la realizzazione del Parco Tematico “Floripoli”, per la realizzazione di un parco tematico riferito alla Targa Florio ed al mondo dell'automobile nel territorio di Termini Imerese. Il Parco, previsto sia dal PRG del Comune di Termini Imerese (approvato con D.A. 76 del 23/02/2001) sia dallo Schema di massima del Piano Territoriale Provinciale, secondo lo Studio di fattibilità, ha come tema il prodotto che più di ogni altro ha rappresentato l’epoca moderna, ovvero l’automobile e intende sviluppare varie attività in senso culturale, ludico, sportivo e ricreativo. Numerose sono le attrezzature previste, secondo criteri di sostenibilità e basso impatto ambientale: un Museo della Targa Florio e dell’automobile, un Auditorium di 400 posti, la sistemazione dello spazio esterno per spettacoli all’aperto, una pista di guida sicura e la riqualificazione degli accessi e della rete stradale di collegamento. 


Consegna: entro il 30 marzo 2012
Premi: 1° premio: € 50 000,00; 2° premio: € 7 000,00

Per ulteriori informazioni, per il bando completo e gli allegati clicca qui

mercoledì 7 dicembre 2011

Analisi e utilizzo degli spazi pubblici nel Centro Storico di Palermo: il quartiere dell’Olivella

Stralcio della tesi di laurea di Francesco GravantiDario Tramontana
Università degli studi di Palermo - Facoltà di Architettura
CdL in Pianificazione Territoriale Urbanistica e Ambientale
a.a. 2010-2011

La tematica del rapporto tra lo spazio pubblico e l’uso privato è un tema complesso, soprattutto ai giorni nostri, caratterizzati da molteplici interessi di vario genere: economico, speculativo, finanziari che si mischiano con quelli di carattere storico, culturale, sociale, turistico e di svago. L’interesse per gli spazi pubblici, la loro rappresentatività, il loro modo di viverli, le relazioni tra di essi, il modo in cui si presentano ai cittadini, il loro carattere di funzione pubblica dalla quale ne prendono il termine sono i tratti essenziali di questa ricerca; questi interessi pongono delle domande importanti che ci consentono di capire quali siano e se vi siano dei legami di interazione tra la funzione pubblica e quella privata.

L’area oggetto di analisi è quella dell’Olivella che si trova nel centro storico di Palermo. Essa si presta in maniera ottimale a tutte le nostre domande poiché ha subito trasformazioni nel corso dei secoli abbastanza notevoli sul piano culturale, economico, sociale e morfologico che hanno cambiato l’intero volto del quartiere e degli spazi limitrofi ad esso.

In seguito ad un monitoraggio degli spazi pubblici nel centro storico, ad una analisi storico/morfologica e urbanistica che ci ha consentito di capire quali siano stati i processi che hanno portato alla formazione degli spazi pubblici si è cominciato ad analizzare la tematica riguardante il vero e proprio uso dello spazio pubblico. 

                                             [Evoluzione degli spazi pubblici]

lunedì 5 dicembre 2011

Il GIS come strumento a supporto della Pianificazione Territoriale

[Applicazione Gis sulle attrezzature d'interesse generale del PRG di Palermo*]

Il GIS è uno degli strumenti più potenti tra tutte le tecnologie dell’informazione e viene utilizzato, in maniera sempre più diffusa, a supporto delle decisioni, perché permette di integrare la conoscenza da sorgenti multiple e creare un ambiente trasversale di collaborazione. Nel sito ESRI Italia è descritto come i GIS siano strumenti intuitivi e cognitivi e uniscano a un potente ambiente di visualizzazione la struttura analitica e di modellazione che ha le proprie radici nelle scienze della geografia. Queste caratteristiche hanno come risultato una tecnologia basata sulla scienza, affidabile e facilmente trasmissibile tra culture, classi sociali, lingue e discipline diverse.  

lunedì 28 novembre 2011

Beni comuni oltre la crisi

Video racconto dell'incontro dal titolo Beni Comuni oltre la crisi tenutosi il 18 novembre al Laboratorio Zeta di Palermo. 
Interventi di Sylvia De Fanti, Teatro Valle Occupato di Roma; Vanni Santoni, Generazione Tq; Giuseppe Marsala, i Cantieri che vogliamo.


Visualizza gli altri video su KOM-PA o sul canale di Enrico Montalbano (Videomaker freelance, nonché autore delle riprese e del montaggio sull'incontro allo Zeta).

lunedì 21 novembre 2011

La valutazione ambientale


Mercoledì 23 novembre avrà luogo a Palermo il seminario su:
LA VALUTAZIONE AMBIENTALE: L'EVOLUZIONE E L'INTEGRAZIONE DEGLI STRUMENTI DI VALUTAZIONE VAS, VIA, VINCA
Sede ed ora: Dipartimento di Architettura sez. Città, Territorio e Paesaggio (ex-Dipartimento Città e Territorio), aula conferenze, Via dei Cartari 19b, Palermo, ore 15.30.
Relatore: Prof.ssa Grazia Napoli.

mercoledì 9 novembre 2011

Ambiente urbano e gestione dei rifiuti



Martedì 15 novembre avrà luogo a Palermo il seminario su:
AMBIENTE URBANO E GESTIONE DEI RIFIUTI
Sede ed ora: Dipartimento di Architettura sez. Città, Territorio e Paesaggio (ex-Dipartimento Città e Territorio), aula conferenze, Via dei Cartari 19b, Palermo, ore 15.30.
Relatore: Prof.ssa Giulia Bonafede.

Il tema dell'ambiente urbano e della gestione dei rifiuti non è nuovo a chi segue Città in Rete. Ci auguriamo che questo momento di incontro, oltre ad essere partecipato,  possa far emergere sia le criticità che le risorse legate a tale questione.


mercoledì 12 ottobre 2011

Prima che sia troppo tardi

[Passante ferroviario di Palermo*]

I lavori per il raddoppio del passante ferroviario di Palermo, che stanno interessando le parti di città adiacenti la linea ferroviaria da Brancaccio a Punta Raisi, hanno disseminato per la città numerosi cantieri. L’opera, una volta che saranno terminati i lavori e sarà fruibile dai cittadini, porterà indubbi vantaggi alla mobilità, garantendo, al contempo, un dimezzamento dei tempi di percorrenza da/per l’aeroporto e un potenziamento del servizio di traporto pubblico a livello urbano. I lavori, in larga parte, prevedono l’interramento della linea ferroviaria e la realizzazione di numerose fermate. 

Ma cosa ne sarà delle parti in superficie? Il progetto quali sistemazioni prevede una volta che saranno interrati i binari e realizzate le tratte in galleria?

sabato 1 ottobre 2011

Sprawl urbano: l'area metropolitana di Palermo come le periferie statunitensi?


Da alcuni anni assistiamo alla crescita dell’area metropolitana di Palermo sul territorio limitrofo, infatti, la città è stata, e lo è tuttora, investita da un particolare tipo di crescita urbana chiamato “urban sprawl”. Sprawl urbano*, è un termine che sta ad indicare una rapida e disordinata crescita di un'area metropolitana. Tale fenomeno, avvenuto con le dovute differenze anche in città come Palermo, nella maggioranza dei casi va affermandosi nelle zone periferiche, data la connotazione di aree di recente espansione, sottoposte a continui mutamenti. L’elemento caratteristico di tale espansione è la bassa densità abitativa e gli effetti principali sono la riduzione degli spazi verdi e l’utilizzo del mezzo privato a causa della maggiore distanza dal luogo di lavoro. Tutti questi elementi possono riscontrarsi nella parte nord dell’area metropolita di Palermo, dal comune di Capaci, passando per Carini sino alla frazione di Villagrazia.

giovedì 29 settembre 2011

No smog mobility

"No smog mobility - Mostriamo idee e soluzioni ecosostenibili" è la prima rassegna in Sicilia dedicata alla mobilità sostenibile: privata e pubblica, individuale e collettiva, di persone e merci. Un' opportunità unica per mettere in rapporto diretto i costruttori e i distributori di veicoli con i rappresentanti della pubblica amministrazione. La manifestazione si articolerà in una parte convegnistica e in una sessione di prove su strada e si svolgerà a Palermo da venerdì 30 settembre a domenica 2 ottobre. 

Per maggiori info: consultate il sito http://www.nosmogmobility.it/index.html

mercoledì 21 settembre 2011

Stato della (non) pianificazione in Sicilia

[Stralcio della Variante generale al PRG di Palermo]


Il Piano Regolatore Generale, com’è noto, è lo strumento urbanistico più importante e regola l'attività edificatoria e le destinazioni d’uso del suolo in un territorio comunale. La Legge n. 1150 del 1942 introduce una pianificazione a vari gradi con estensioni territoriali variabili e attribuisce, per la prima volta, ai Comuni precisi poteri in materia di pianificazione territoriale e urbanistica. Nonostante le successive leggi che integrano e/o modificano la Legge Urbanistica nazionale e l’approvazione della Legge Urbanistica Regionale n. 71 del 1978, il PRG è ancora oggi il principale strumento urbanistico di governo del territorio nella nostra regione. La lettura dello stato della pianificazione comunale in Sicilia ci aiuta a capire il livello in cui versano i Comuni nel processo di pianificazione. L’esame dei dati, aggiornato al 31/12/2009, rivela che su 390 Comuni siciliani il 17,18 % (pari a 67 Comuni) ha ancora in atto uno strumento urbanistico antecedente la Legge Urbanistica del ’78, mentre l’82,82% (323 Comuni) risulta successivo al 1978. Gli strumenti urbanistici presenti nei Comuni siciliani, in realtà, oltre ai PRG, comprendono i Piani Urbanistici Comprensoriali (PUC) e i Programmi di Fabbricazione (PdF), diversi dai primi per quanto concerne obiettivi, contenuti e procedure. I PRG costituiscono circa il 50% degli strumenti urbanistici presenti nei Comuni siciliani e, se consideriamo la durata quinquennale dei vincoli predisposti all’esproprio dei piani, soltanto il 18,78% dei PRG vigenti ha i vincoli non ancora scaduti [Treppiedi, Aluia 2009]. Analizzando il numero annuale dei provvedimenti di approvazione dei PRG, emerge che in media vengono approvati dall’Assessorato Regionale Territorio e Ambiente  (decennio 1999-2009), circa 12 piani all’anno, troppo pochi.

martedì 13 settembre 2011

MedLab: Seminario Regionale Conclusivo

Giorno 15 settembre 2011, dalle ore 9.00 alle ore 13.00, presso l'Aula Caracciolo, DiSpa - Università degli Studi di Palermo, corso Vittorio Emanuele 188 a Palermo si svolgerà un seminario relativo al progetto MedLab, per consolidare il partenariato di TLL-Sicily e guardare al futuro. Un programma ricco di interventi dalle esperienze pilota in Sicilia, dai Living Lab in Italia e dai protagonisti dello sviluppo in Sicilia. 

Il Living Lab è un approccio emergente nella ricerca e sviluppo nelle tecnologie dell'informazione e della comunicazione, che si basa su un modello di User-Driven Innovation, ossia di innovazione guidata dall’utente. In sintesi, il Living Lab (LL) porta la ricerca fuori dal laboratorio e nelle dinamiche del mondo reale per fondere l’innovazione tecnologica con quella organizzativa e sociale, in un processo di co-creatività che coinvolge tutti i soggetti partecipanti – ricercatori, enti territoriali, PMI, associazioni, singoli cittadini. La Sicilia è presente nella rete europea dei Living Lab ENoLL già dal 2007 tramite l’iniziativa “TLL (Territorial Living Lab) – Sicily”. Questo consiste principalmente in un Protocollo d’intesa che predispone un partenariato multi-soggetto e inter-settoriale per l’attuazione di LL in congiunzione con specifiche iniziative di sviluppo locale nel territorio siciliano. Mentre si sviluppa questo partenariato in ambito regionale, si rafforza il suo ruolo in Europa e nel Mediterraneo con la costituzione del gruppo tematico “Regional and Territorial” in seno all’ENoLL (coordinato dal TLL-Sicily), ed il recente avvio del progetto MED “MedLab: Mediterranean Living Lab for Territorial Innovation”, che vede la Regione Siciliana come partner per conto del LL siciliana.

Siete tutti invitati a partecipare
Per maggiori info: http://tll-sicily.ning.com/

martedì 12 luglio 2011

Legami di memoria: approdi, narrazioni e riscostruzione delle città

Domenica 17 luglio ore 21:00 
Bibilioteca Comunale di Palermo 
Piazza Casa Professa


L'incontro pubblico vuole affrontare le tematiche relative alle città, alle comunità e alle loro ricostruzioni, sia sotto il profilo della riappropriazione di diritti universali, sia in termini di democrazia, giustizia sociale e cittadinanza.

Interventi di: Nicola Alesini (musicista) - Kaha Mohamed Aden (scrittrice) - Anna Bucca (Arci Sicilia) - Vincenzo Guarrasi (docente universitario) - Emanuele Villa (Un'altra storia) - Silvia Costa (parlamentare europeo) - Rita Borsellino (parlamentare europeo)

lunedì 27 giugno 2011

Progetto Parterre: workshop a Palermo il 28 giugno


Con l’incontro pubblico del 28 giugno 2011 il partenariato del progetto Parterre intende creare un momento di contatto tra i progetti piloti che animano e costituiscono l’ossatura portante del progetto. Nei progetti pilota che si svolgeranno (in realtà si stanno già svolgendo poiché il progetto è partito a settembre del 2010) si sperimentano concretamente i due soft di Electronic Town Meeting e Demos Plan. Si tratta di strumenti tecnologicamente avanzati che sono stati pensati e anche praticati per favorire i processi di partecipazione e di cittadinanza attiva. Come detto nelle premesse, l’obiettivo è verificare se e quanto tali strumenti siano in grado di rendere più raggiungibili gli obiettivi strategici dei processi partecipativi locali. Il successo della sperimentazione dei due strumenti verificato in diversi contesti europei (nord-centro-sud del continente) renderà più appetibili tali strumenti per un utilizzo a regime da parte delle Pubbliche Amministrazioni dai livelli locali a quelli regionali. In questo Workshop, nella prima parte della mattinata, dopo le presentazioni rituali, saranno sinteticamente proposti i casi dei progetti pilota in Finlandia, Irlanda, Germania e in Toscana. Dopo una breve pausa sarà la volta della veloce presentazione degli stakeholders del progetto pilota di Palermo.

giovedì 2 giugno 2011

Il referendum del 12 e 13 giugno


Il referendum è uno strumento attraverso cui i cittadini sono consultati direttamente su temi specifici e rappresenta uno degli strumenti più importanti della democrazia nel nostro Paese. Esso è uno strumento di democrazia diretta, consente cioè agli elettori di fornire - senza intermediari - il proprio parere, o la propria decisione, su un tema oggetto di discussione. Il 12 e 13 giugno i cittadini dovranno esprimere il proprio voto su temi molto importanti quali l’acqua pubblica, il nucleare e la giustizia, rispondendo a quattro specifici quesiti. Il referendum è di tipo abrogativo, quindi per abrogare la legge occorre rispondere SI. In particolare i quesiti sono i seguenti:

Primo quesito
Colore scheda: rosso
Titolo: Modalità di affidamento e gestione dei servizi pubblici locali di rilevanza economica. Abrogazione
Descrizione: Il quesito prevede l'abrogazione delle norme che attualmente prevedono l'obbligo di gara per affidare la gestione (non la proprietà, che resterebbe pubblica) dei servizi pubblici locali a operatori pubblici, privati o a società miste dove il capitale privato non è inferiore al 40%.
Secondo quesito
Colore scheda: giallo
Titolo: Determinazione della tariffa del servizio idrico integrato in base all’adeguata remunerazione del capitale investito. Abrogazione parziale di norma
Descrizione: Il quesito propone l'abrogazione della norma che stabilisce la determinazione della tariffa per l'erogazione dell'acqua, il cui importo prevede attualmente anche la remunerazione per il capitale investito dal gestore.
Terzo quesito*
Colore scheda: grigio
Titolo: Nuove centrali per la produzione di energia nucleare. Abrogazione parziale di norme
Descrizione: Il quesito propone l'abrogazione delle norme che prevedono la realizzazione nel territorio nazionale di impianti di produzione di energia nucleare. Il testo del quesito è stato modificato dalla Corte di Cassazione per tenere conto del decreto moratoria, decreto legge 31/03/2011 n.34, convertito con modificazioni dalla legge 26/05/2011 n.75. Il testo del quesito è stato modificato di conseguenza. La versione ufficiale del nuovo quesito non è ancora stata comunicata dalla Corte di Cassazione.
Quarto quesito
Colore scheda: verde chiaro
Titolo: Abrogazione di norme della legge 7 aprile 2010, n. 51, in materia di legittimo impedimento del Presidente del Consiglio dei Ministri e dei Ministri a comparire in udienza penale, quale risultante a seguito della sentenza n. 23 del 2011 della Corte Costituzionale
Descrizione: Il quesito propone l'abrogazione di norme in materia di legittimo impedimento del Presidente del Consiglio dei Ministri e dei Ministri a comparire in udienza penale.
Per la validità del referendum occorre raggiungere il quorum, pari al 50% + 1 degli aventi diritto al voto. E’ necessario che la maggioranza dei cittadini si rechino alle urne in modo da utilizzare uno dei pochi strumenti di democrazia che ci sono rimasti. Inoltre occorre rispondere SI ai quattro quesiti in modo tale da dare una risposta chiara, forte e univoca a chi ci governa su temi che interessano direttamente il nostro futuro.

*Il 1º giugno 2011 l'ufficio centrale della Cassazione ha stabilito che - pur alla luce dell'emendamento presentato dal governo - il referendum sul nucleare debba essere comunque svolto e che debba essere relativo al testo normativo risultante dalla modifica operata dal decreto omnibus. La Cassazione ha trasferito il quesito abrogativo sulle disposizioni di cui all'articolo 5 comma 1 e 8 dl 31/03/2011 n.34, convertito con modificazioni dalla legge 26/05/2011 n.75; tenendo conto dell'abrogazione parziale contenuta nel decreto omnibus, la Corte ha stabilito che il referendum concernerà le ultime disposizioni legislative ancora in vigore.

martedì 3 maggio 2011

Forum sociale antimafia "Felicia e Peppino Impastato" 2011

Le giornate del Forum sociale antimafia si svolgeranno all'interno di casa Badalamenti, rinominata per l'occasione "Casa Nostra"



Anche quest'anno avrà luogo il Forum sociale antimafia, organizzato dall'associazione Radio Aut, in cui interverranno numerose realtà che mirano a tenere vivo il ricordo di Peppino Impastato, l'impegno sociale e la lotta alla mafia. Tra i numerosi temi che varranno discussi: il rapporto mafia/territorio; lo stop ai fondi per le energie alternative e il ritorno al nucleare; la privatizzazione dell'acqua (con interventi di esponenti del Forum Italiano dei Movimenti per l’acqua) e altro ancora.

Per ulteriori info:
forum2011@associazioneradioaut.org
associazionepeppinoimpastato@gmail.com

Appuntamento a Cinisi quindi, dal 6 al 9 maggio!

venerdì 22 aprile 2011

Palermo - L'Aquila anno zero


Breve fotoracconto della mostra fotografica:

"L'Aquila anno zero"
di Marco D'Antonio

Dinamiche e racconti del post terremoto abruzzese ('09) e siciliano ('68)
Città in Rete - Radio Aut - 3e32

Nella nostra pagina facebook altre immagini sulla mostra

martedì 19 aprile 2011

Il progetto e la realizzazione del parco della memoria a Pizzolungo, Erice

Il progetto che si è aggiudicato il primo premio nel “Concorso nazionale per la realizzazione del parco della memoria storica e della coscienza civile in Erice lungomare Pizzolungo” è stato redatto dagli architetti Giovanni Lucentini e Marcello Calà.
Il progetto verrà presentato al circolo ufficiali di piazza Sant'Oliva, Palermo venerdi 6 maggio ore 17;30 sul tema il progetto e la realizzazione del parco della memoria a pizzolungo, Erice.

Per ulteriori info sul progetto: http://www.archimagazine.com/apizzolungo.htm

Con la strage di Pizzolungo si intende l'attentato dinamitardo con cui la mafia intendeva uccidere il sostituto procuratore Carlo Palermo, uccidendo invece una donna e i suoi due gemellini.

domenica 10 aprile 2011

Visioni e narrazioni tra L'Aquila e il Belice - cineGENERAZIONI precarie


A due anni di distanza dal tragico terremoto che ha colpito il territorio abruzzese, molte persone vivono ancora nell'impossibilità di riprendersi la propria casa, la propria strada, il proprio quartiere, la propria città, la propria vita insomma. Il terremoto ha distrutto il tessuto urbano delle città, il post-terremoto, invece, ha distrutto il tessuto sociale, economico e culturale delle città. Tutto tace, o meglio, tutto viene fatto tacere.

Per discuterne insieme RADIO AUT - gruppo studentesco per l'antimafia sociale presenta:

IMMAGINI E VOCI DELLE RESISTENZE. II EDIZIONE
(aprile - settembre 2011)

L'iniziativa è organizzata insieme a:

Comitato 3e32, L'Aquila - Associazione Adaciu, Gibellina - Laboratorio Zeta, Palermo - John Snellinberg Film, Prato - Associazione Città in Rete, Palermo.

Per maggiori info: Associazione Radio Aut

martedì 29 marzo 2011

Pianificazione territoriale: mobilità urbana


Quando spesso si parla di pianificazione territoriale, si cade nell’errore di pensare solo allo sviluppo locale e alle risorse ambientali, temi che in realtà sono strettamente correlati anche a quello del trasporto urbano o della mobilità. Alcuni problemi relativi alla mobilità urbana sono da ricercarsi nel difficile rapporto tra la qualità ambientale e l’efficienza del trasporto - sia pubblico che privato - nel territorio. Oggi i soggetti e le amministrazioni pubbliche cercano di indirizzare le proprie azioni in due direzioni: cercano di migliorare l’efficienza del sistema-mobilità, oppure cercano di controllare gli effetti che suddetto sistema produce. L’unica soluzione che permette interventi sul sistema prevede l’adozione di politiche regolative o strumenti economici. La scelta del tipo di politica o strumento adottare, per riuscire a gestire al meglio il trasporto a livello urbano, può provocare effetti sulla domanda di mobilità. Sono diversi gli interventi che ad oggi le P.A. sono in grado di considerare, tra questi bisogna considerare la ridistribuzione della circolazione in ambito urbano, che può provocare vantaggi e svantaggi. Questo porta dunque a considerare gli interventi in base agli obiettivi che si vogliono raggiungere nel trasporto urbano.

domenica 20 febbraio 2011

Riprendiamoci i Cantieri Culturali della Zisa



Da anni ormai l'amministrazione della città di Palermo sottrae ai propri cittadini i Cantieri Culturali della Zisa.
Soltanto tre anni fa i precari dello spettacolo e cittadini comuni avevano già fatto emergere il problema. Oggi si riaccende la questione. La città ha fame di cultura e voglia di riappropriarsi di questi spazi. Non solo, i cittadini hanno il diritto di sapere, dopo lunghi anni di inattività (per la maggior parte dei capannoni), come sono state spese le risorse economiche che hanno finanziato alcuni lavori di recupero. I cittadini hanno il diritto e la voglia di sapere la causa dell'incuria e del degrado fisico e culturale che si annida in questi spazi.


Per maggiori info: http://www.cantierizisa.it/

venerdì 18 febbraio 2011

Pianificazione urbana e territoriale: la questione ambientale



Nel XXI secolo il dibattito sulla questione ambientale ha spinto le pubbliche amministrazioni alla valutazione sulla compatibilità degli usi dei suoli, questo approccio valutativo è stato fortemente influenzato dai principi di sviluppo economico definiti nel 1987 dal Rapporto Brundtland* .
Questi strumenti di valutazione hanno definito una pianificazione “comprensiva” del territorio, attraverso il quale si cerca di studiare e definire tutte le possibili iterazioni che le vulnerabilità che insistono sullo stesso hanno con gli effetti degli interventi.
Analisi costi-benefici e analisi costi-efficacia sono gli strumenti tradizionali della valutazione di pianificazione territoriale, e oggi sembrano essere condizionati dalla scelta di procedure in grado di promuovere o controllare gli interventi tra due sole alternative: accettare o rifiutare il progetto. Questo tipo di valutazione, chiusa e statica, deve essere sostituita da un tipo di valutazione più aperta e dinamica. Viene proposto, dunque, un nuovo sistema di valutazione che sia in grado di definire dei criteri minimi per valutare progetti e interventi da realizzare sul territorio.
La normativa europea di valutazione, secondo la Direttiva 85/337/CE, è rivolta alle sole opere puntuali e lineari che provocano un impatto sul territorio urbano e non. Denominata Valutazione Impatto Ambientale, o conosciuta comunemente come V.I.A., in Italia ha prodotto scarsi effetti, mentre in altri paesi europei come la Gran Bretagna viene utilizzato un nuovo strumento di valutazione, applicato a piani e programmi. Si tratta della V.A.S., Valutazione Ambientale Strategica, strumento innovativo, flessibile e dinamico, orientato alla pianificazione ambientale.
Tale valutazione prende corpo con la Direttiva Europea 2001/42/CE, che imponeva a tutti gli stati membri dell’Unione Europea la ratifica della direttiva nelle normative nazionali entro il 21 luglio 2004. Molti degli Stati membri hanno iniziato a implementare la Direttiva a partire dai temi più strettamente connessi alla pianificazione territoriale, per poi estendere l’approccio a tutte le politiche urbane e territoriali con effetti rilevanti per l’ambiente.
L'obiettivo principale della V.A.S. è quello di valutare gli effetti ambientali dei piani e dei programmi, prima della loro approvazione (ex-ante), durante ed al termine del loro periodo di validità (in-itinere, ex-post). In tal senso viene introdotto l'esame degli aspetti ambientali già nella fase strategica, ecco perché la denominazione di “strategica”.
A questo punto la valutazione diviene aspetto centrale nella pianificazione, dunque è possibile passare da piani e programmi della sostenibilità alla loro concreta realizzazione.
Sviluppo sostenibile e pianificazione strategica rappresentano due facce della stessa medaglia e permettono di definire risultati condivisi di azione, un progetto largamente promosso in Europa che in entrambi i casi interagisce con la partecipazione sociale.

Dott. Alfonso Riccio


* Il Rapporto Brundtland (conosciuto anche come Our Common Future) è un documento rilasciato nel 1987 dalla Commissione mondiale sull'ambiente e lo sviluppo (WCED) in cui, per la prima volta, viene introdotto il concetto di sviluppo sostenibile. Il nome viene dato dalla coordinatrice Gro Harlem Brundtland che in quell'anno era presidente del WCED ed aveva commissionato il rapporto. La sua definizione era la seguente: “lo Sviluppo sostenibile è uno sviluppo che soddisfa i bisogni del presente senza compromettere la possibilità delle generazioni future di soddisfare i propri bisogni”

Bibliografia

CARTA M. Teorie della pianificazione. questioni, paradigmi e progetto, Palumbo Editore, Palermo 2003.
GRASSO S. Valutazione Ambientale Strategica, Facoltà di Architettura, Cdl P.T.U.A., dispense del corso di Urbanistica II, a.a.2007/2008.

lunedì 14 febbraio 2011

Il ruolo dell'agricoltura sociale nella pianificazione


“Riqualificazione di un’area confiscata alla criminalità organizzata per nuove opportunità di sviluppo territoriale”

L'incontro avrà luogo lunedì 21 Febbraio, alle ore 17:00, nello spazio “I Saperi della legalità” de “La Bottega dei Sapori” di Libera, piazza Castelnuovo n°13, Palermo.

lunedì 7 febbraio 2011

L'innovazione del Piano

Il 17 e 18 Febbraio 2011 avrà luogo a Palermo il convegno su:
L’INNOVAZIONE NEL PIANO
Nuovi strumenti e nuovi metodi per la pianificazione delle città e dei centri storici della Sicilia.
Sede del convegno: ex Cinema Edison, Albergheria, piazza Napoleone Colajanni.

Scarica il programma

sabato 5 febbraio 2011

La riforma urbanistica ovvero la riforma di cent'anni


Il 7 febbraio, ore 10.00, si svolgerà presso l'aula conferenze (3.5) della Facoltà di Architettura di Palermo un seminario sulla riforma urbanistica, dal titolo "La riforma urbanistica ovverosia la riforma di cent'anni. Quali possibili evoluzioni della pianificazione in attesa della riforma".

Siete tutti invitati a partecipare

venerdì 21 gennaio 2011

PIANIFICAZIONE DI AREA VASTA: PAESAGGIO E AMBIENTE


L’art. 9 della Costituzione Italiana affida alla Repubblica la tutela del paesaggio, forma visibile del territorio che testimonia la presenza delle civiltà che si sono succedute nel tempo e nello spazio. Oggi quando si parla di territorio si allude “politicamente” al popolo, ai cittadini, all’opinione pubblica e al rapporto con il territorio. In realtà tutti i problemi che nascono per l’ambiente e il paesaggio non possono essere affrontati se non sono integrati al territorio in forma più generale.
La dimensione culturale dei beni paesaggistico-ambientali è riscontrabile nelle esperienze di pianificazione di area vasta affrontata dalle regioni italiane sin dalla nascita delle prime leggi del 1939. A partire dagli anni ’70 la questione ambientale è stata presa in considerazione dalle amministrazioni regionali legate alla pianificazione di area vasta, anche se negli ultimi 30 anni la stessa è stata caratterizzata, sia da un generico interesse verso l’ambiente, che dalla tutela dell’ambiente come principio necessario dello sviluppo economico del territorio.
I Piani Territoriali Paesistici* che definiscono l’ambiente come una risorsa economica, si pongono come obiettivo primario sia la tutela che la valorizzazione ambientale. La pianificazione di area vasta del paesaggio, generata dalle leggi del 1939, definisce lo stesso come “un insieme di quadri morfologico-ambientali”, concetto oggi abbandonato a favore di quello espresso dall’ecologia del paesaggio, in cui il paesaggio è visto come un “sistema composto da ecosistemi, che offre elementi di descrizione e valutazione per la comprensione delle dinamiche di trasformazione del territorio”.
A partire dagli anni ’90 l’autorità centrale, oggi Ministero per i Beni e le Attività Culturali, ha cercato di riappropriarsi del governo del territorio, cercando di togliere il potere di deroga alle regioni, oggi uniche responsabili della deturpazione ambientale in Italia.
Da tutto ciò nasce la volontà, da parte del Ministero, di riassumere il controllo sull’ambiente e modificare la legislazione della pianificazione urbanistica tenendo conto anche dei prìncipi legati al paesaggio e all’ambiente.
Tutti questi elementi si collegano alla sottoscrizione, da parte del governo italiano, alla Convenzione Europea sul Paesaggio** (Firenze, Ottobre 2000). Secondo il Capitolo 1 art. 1 lett. A della Convenzione, il paesaggio “designa una determinata parte di territorio, così come è percepita dalle popolazioni, il cui carattere deriva dall'azione di fattori naturali e/o umani e dalle loro interrelazioni”. La redazione del documento ha costituito un momento di riflessione ad ampio raggio sull’importanza della questione ambientale nel futuro dell’Europa, toccando vari aspetti della materia, tra i quali: la qualità paesaggistica; la salvaguardia del patrimonio culturale; la gestione del patrimonio culturale e ambientale; la pianificazione territoriale.

È comunque sia da sottolineare che oggi la tutela dell’ambiente, del territorio, e di conseguenza del paesaggio, non spetta alla competenza esclusiva dello Stato, ma anche ai diversi soggetti istituzionali, dai Comuni alle Regioni, che dovrebbero impegnarsi nel rispetto delle leggi di trasformazione del territorio urbano e non.

*Piani Territoriali Paesistici: strumenti “creativi” la cui redazione è affidata alla Soprintendenza, istituiti dalla Legge 1497 del 1939. Oggi la tutela introdotta dalla Legge 431 del 1985 si incentra sui PTP.
**La Convenzione Europea del Paesaggio è un documento adottato dal Comitato dei Ministri della Cultura e dell'Ambiente del Consiglio d'Europa il 19 luglio 2000, ufficialmente sottoscritto nel Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio a Firenze il 20 ottobre 2000. È stata firmata da ben 27 Stati della Comunità Europea e ratificata da 10, tra cui l'Italia nel 2006.

Bibliografia

G. Campus Venuti F. Oliva (a cura di) Città senza cultura. Intervista sull’urbanistica, Bari, Laterza, 2010
S. Gerlandi Diritto dei beni culturali e ambientali. Corso di legislazione dei beni culturali, Palermo, Palumbo Editore, 2007
N. G. Leone Elementi della città e dell’urbanistica, Palermo, Palumbo Editore, 2004

Dott. Alfonso Riccio

venerdì 14 gennaio 2011

Pianificazione e protezione civile

La protezione civile di area vasta. Linee guida per la redazione del Piano di protezione civile di livello provinciale

Sviluppare attività di protezione civile finalizzate alla previsione e prevenzione od anche a definire attività di pianificazione e gestione dell’emergenza non può che prescindere da un’attenta analisi della condizione del territorio sia in ambito urbano che extraurbano.
La situazione di criticità e l’alto indice di rischio derivante dalle diverse situazioni di vulnerabilità e pericolosità caratterizzano il territorio italiano, ed in modo particolare quello della Sicilia. Questa situazione deve essere analizzata dalle amministrazioni e in tale contesto devono essere valutate le problematiche relative a tutto il territorio.

I recenti eventi calamitosi che hanno interessato la regione (incendio nel territorio di Patti (Me), 2008; alluvione a Castellammare del Golfo (Tp), 2008; frana a Giampilieri (Me), 2009) hanno messo in evidenza il carente numero di comuni dotati di Piani di Protezione Civile, quindi bisognerebbe sopperire a tale lacuna.
Tutto ciò mette in evidenza la necessità di una corretta ed efficace pianificazione per la sicurezza della collettività e quindi lo sviluppo di un Piano di Protezione Civile di livello Provinciale.
In caso di eventi calamitosi la corretta gestione ed applicazione di un Piano di Protezione Civile Provinciale, a prescindere dalla tipologia e dalla dimensione dell’evento calamitoso, dipende dalla sua corretta impostazione ed implementazione. Tali caratteristiche cambiano a seconda dell’ambito territoriale in cui il Piano si inserisce. È opportuno, quindi, definire dei criteri minimi o “Linee Guida” per la redazione di un Piano di Protezione Civile Provinciale, con le caratteristiche di sicurezza di cui deve godere, in funzione dei diversi rischi che possono interessare il territorio.
La tesi di laurea “Linee Guida per la redazione del Piano di Protezione Civile per la Provincia di Trapani”, redatta nel 2010 dagli architetti pianificatori A. Riccio e P. Regina nell’ambito della Pianificazione di Area Vasta, è frutto di un’attenta analisi della condizione del territorio sia in ambito urbano che extraurbano, quindi una volta definite le attività di pianificazione e gestione dell’emergenza è stato possibile sviluppare attività di protezione civile finalizzate alla previsione e prevenzione.
Tale tipologia di Piano di area vasta è un progetto pioniere nella Regione Sicilia, ecco perché lo sviluppo nella forma di Linee Guida, e per la redazione dello stesso si è fatto riferimento ai principi contenuti nel “metodo Augustus”, metodo che discende dalla L. 225/92, stessa legge che istituzionalizza il Servizio Nazionale di Protezione Civile.

L’efficacia di tale strumento pianificatorio di livello provinciale si verifica quando si realizzano determinate condizioni:
- direzione unitaria delle operazioni pianificatorie che si esplicano attraverso il coordinamento di un sistema complesso e non in una visione settoriale degli interventi. È il Prefetto che a livello provinciale definisce i responsabili delle funzioni di supporto presenti in ogni singolo comune della Provincia.
- costante scambio di informazioni fra il sistema centrale e quello periferico, nell’ambito del Sistema Nazione di Protezione Civile. Ogni responsabile delle funzioni di supporto deve interagire con tutti gli altri, in modo da poter fronteggiare l’emergenza in maniera unita e coordinata.
- utilizzo razionale delle unità in emergenza della colonna mobile nazionale, delle risorse disponibili e della reperibilità degli uomini e dei mezzi idonei agli interventi.

E' fondamentale, dunque, che la pianificazione in protezione civile permetta di produrre strumenti utili alla previsione degli eventi calamitosi nonché alla prevenzione delle azioni necessarie a ridurre il danno alle persone, alle cose, al patrimonio artistico e ai beni culturali e i tempi per il ripristino delle normali condizioni di vita nelle zone disastrate.
A questo sono dedicati il lavoro di definizione dei "piani di emergenza", elaborati ai livelli nazionale, provinciale e comunale; il continuo aggiornamento delle procedure di emergenza, indispensabili per coloro che devono intervenire, in modo che sappiano già cosa fare e come farlo; il costante scambio di informazioni tra tutti i livelli del sistema; le attività di formazione del personale e le esercitazioni di tutte le componenti che intervengono nella protezione civile; il potenziamento dei mezzi tecnici messi a disposizione.

Dott. Alfonso Riccio

venerdì 7 gennaio 2011

Le competenze del pianificatore territoriale

Le principali competenze in materia di urbanistica e pianificazione del territorio, storicamente legate alla professione di architetto e dell’ingegnere, sono state recentemente attribuite alla figura del pianificatore territoriale, dal DPR 5 giugno 2001, n. 328 recante “Modifiche ed integrazioni della disciplina dei requisiti per l'ammissione all'esame di Stato e delle relative prove per l'esercizio di talune professioni, nonché della disciplina dei relativi ordinamenti”. In particolare tale decreto ha istituito il nuovo Ordine professionale. Tuttavia occorre fare chiarezza sull'attività professionale dei pianificatori.

L’art. 15 del DPR disciplina le sezioni e i titoli professionali nell’albo professionale dell’Ordine degli architetti, pianificatori, paesaggisti e conservatori, istituendo le sezioni A e B.

La sezione A e' ripartita nei seguenti settori, a cui spettano i seguenti titoli:

a) architettura, titolo di “architetto”;

b) pianificazione territoriale, titolo di “pianificatore territoriale”;

c) paesaggistica, titolo di “paesaggista”;

d) conservazione dei beni architettonici ed ambientali “conservatore dei beni architettonici ed ambientali”.

La sezione B invece:

a) architettura, titolo di “architetto junior”;

b) pianificazione, titolo di “pianificatore junior”.

L’art. 16 riguarda, anche se in maniera molto generica, le competenze professionali degli iscritti, distinte per le due sezioni.

SEZ. A PIANIFICAZIONE TERRITORIALE

a) la pianificazione del territorio, del paesaggio, dell'ambiente e della citta';

b) lo svolgimento e il coordinamento di analisi complesse e specialistiche delle strutture urbane, territoriali, paesaggistiche e ambientali, il coordinamento e la gestione di attivita' di valutazione ambientale e di fattibilita' dei piani e dei progetti urbani e territoriali;

c) strategie, politiche e progetti di trasformazione urbana e territoriale.

SEZ. B PIANIFICAZIONE

1) le attivita' basate sull'applicazione delle scienze volte al concorso e alla collaborazione alle attivita' di pianificazione;

2) la costruzione e gestione di sistemi informativi per l'analisi e la gestione della citta' e del territorio;

3) l'analisi, il monitoraggio e la valutazione territoriale ed ambientale;

4) procedure di gestione e di valutazione di atti di pianificazione territoriale e relativi programmi complessi.

Per meglio definire le competenze della professione, riportiamo uno stralcio del profilo professionale riportato sul sito dell’Assurb, Associazone nazionale degli urbanisti e dei pianificatori territoriali e ambientali:

Il posizionamento delle competenze nei confini classici

In merito alle competenze specifiche, la posizione dell’Assurb è che all’iscritto all’Ordine APPC sia nella Sezione A, Settore «Pianificazione territoriale», che l’iscritto junior nella Sezione B, Settore «Pianificazione», spettano tutte le competenze riguardanti la pianificazione territoriale e urbanistica a tutte le varie scale e nelle varie dizioni che dalla legge urbanistica nazionale del 1942 arrivano sino a quelle delle recenti legge regionali (indipendentemente dalla dizione che gli strumenti assumono in queste realtà), comprese tutte le attività di pianificazione a queste assimilabili in qualsivoglia declinazione effettuate: dal Piano di lottizzazione, al PEEP, al PIP, al PP, al PdR, al PRG, ai Piani di settore, ai Piani territoriali provinciali, ai Piani territoriali di indirizzo regionali, ecc. oppure al Piano strategico, al Regolamento urbanistico, al Piano operativo, al Piano dei servizi, al Piano di assetto del territorio, al Piano degli interventi, al Piano generale del territorio, ai Piani del traffico, ai Piani della sicurezza, ecc., compresi ovviamente i relativi regolamenti applicativi. Ma la competenza comprende anche tutte le Valutazioni ambientali (VIA e similari), di incidenza (VIncA e similari), dei piani e programmi sull’ambiente (VAS); quelle economico-finanziarie, ecc.. Non è, e non può essere di competenza, del pianificatore la specifica progettazione edilizia o i calcoli strutturali o la progettazione delle opere infrastrutturali. Anche se, in questo campo, almeno per quanto riguarda alcuni aspetti, alcuni confini sono sovrapponibili a più competenze.

... e poi l’identificazione in confini più evoluti

Fino a che punto si può spingere un pianificatore territoriale oltre a questo primo pacchetto di competenze ‘classiche’? Certamente verso i recenti strumenti della cosiddetta famiglia dei piani complessi e della programmazione negoziata – così come denominati nei vari provvedimenti ministeriali o regionali – che hanno un robusto contenuto di pianificazione sia territoriale che urbanistica, tanto che alcune volte prevedono di andare in variante ai piani urbanistici vigenti; e poi verso la piena applicazione del DPR 380/2001 (Testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia edilizia) che all’art. 22 (Interventi subordinati al rilascio della dichiarazione di inizio attività), in sintesi, afferma che se un piano attuativo è completo di tutte le indicazioni di volume, superficie, sagoma, ecc. degli edifici, per questi ultimi non serve più il Permesso di costruire ma la semplice DIA. Nei piani attuativi, infatti, ci si spinge normalmente sino alle prescrizioni o alle indicazioni specifiche per le sagome edilizie e per le opere di urbanizzazione e per la sistemazione degli spazi pubblici. In questa stessa tipologia rientra, per esempio, anche il SUAP, se applicato in variante di piano, come previsto dalla legge istitutiva, che è infatti, prima di tutto, un progetto urbanistico. E poi dipende da laureato a laureato. Il laureato con il diploma di geometra o di perito edile non perde e non può perdere comunque le proprie competenze acquisite con il ciclo delle scuole superiori.

Sitografia:

www.cnappc.archiworld.it

www.urbanisti.it