..Città in rete è un'associazione culturale che si occupa di indagare gli aspetti territoriali delle città sotto il profilo urbanistico, sociale, economico ed ambientale

Statuto

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venerdì 26 febbraio 2010

Piano casa Sicilia

Foto di Salvatore Abruscato
Le proposte: ampliamenti del 20% (con estensione su edifici industriali); ricostruzioni a favore dell'aumento di cubatura ( + 35% per quelle ecocompatibili); risparmi sugli oneri di concessione (fino al 50%); emendamenti su cambi di denstinazione d'uso (per gli edifici industriali, artigianali, agricoli e commerciali) e a favor di sanatorie varie.

A cosa si deve tanto "sfogo edilizio" a suon di premi e bonus vari?

Non si pensa ad una preventiva e opportuna revisione dei Piani di Assetto Idrogeologico o degli stessi strumenti urbanistici (Piani regolatori, Programmi di fabbricazione, etc...)?
Si propone la deroga ai piani regolatori senza accertarsi che siano aggiornati?
Che fine ha fatto (ammesso che sia mai stata presa in considerazione) la pianificazione territoriale, che potrebbe intervenire su tutti i territori comunali della Regione, come mezzo capace di gestire i singoli interventi?

In tema di ecocompatibilità: nessuno ha pensato di normare anche l'esistente? (quanto meno gli edifici pubblici)
...vedremo.

Salvatore Abruscato

lunedì 8 febbraio 2010

Rassegna Urbanistica Regionale Ambiente e Paesaggio


INU - Sezione Sicilia
Rassegna Urbanistica Regionale 2009 "Ambiente e paesaggio"

Il programma prevede due giornate di rassegna, con workshop e convegni, dedicati ai temi dell'ambiente e del paesaggio in Sicilia.

La rassegna si svolgerà a S.Agata di Militello (ME) nei giorni 11 e 12 febbraio 2010


Per ulteriori informazioni http://www.inusicilia.it/

venerdì 5 febbraio 2010

Consigli per una mobilità sostenibile

Con l'espressione mobilità sostenibile si intende l'esigenza di avere un sistema di mobilità urbana che, pur consentendo per ciascuno l'esercizio del proprio diritto alla mobilità, sia tale da non gravare eccessivamente sul sistema sociale in termini di inquinamento (atmosferico e acustico), congestione dovuta al traffico veicolare, incidentalità. Ma qual è il mezzo di trasporto per spostarsi in modo veramente sostenibile? A piedi, naturalmente. Oltre ad essere un modo per spostarsi molto facile da realizzare e a costi bassissimi soprattutto non necessita di alcun tipo di combustibile, mantenendo il pianeta più pulito. Genitronsviluppo, (portale dell’informazione e conoscenza con protagonista lo sviluppo sostenibile e tutto quello che ruota attorno ad esso come, bioarchitettura, energie rinnovabili, ecodesign, agricoltura sostenibile), suggerisce un nuovo modo di camminare a piedi, pubblicando un piccolo vademecum di consigli per meglio apprezzare il banale, vecchio e noioso spostarsi a piedi. Vediamoli insieme:


1. Prima di tutto, per passeggiare a piedi questo deve avvenire interamente un modo "sensuale". Il tuo camminare dovrebbe stimolare in qualche modo tutti i sensi apprezzando gli stimoli che ti provengono dall’ambiente.

2. Il vostro camminare dovrebbe coinvolgere il meno possibile elementi supplementari durante il viaggio. Mentre è davvero piacevole passeggiare in aree naturali, parchi pubblici, spiagge e così via, per spostarvi a piedi per raggiungere una metà e arrivare prima potreste essere tentati di utilizzare un qualche mezzo supplementare … resistete se potete. Anche se non si vive in un paese, cercate comunque di trovare la natura intorno a voi, ovunque sia.

3. Camminare o passeggiare in modo sostenibile significa soprattutto che questo avvenga il più semplicemente possibile. Lasciate a casa quello che non è necessario, uno zaino da escursionismo, attrezzi da campeggio, una macchina fotografica, un notebook (per chi volesse tenere un blog durante la sua passeggiata) un telefono cellulare per gli imprevisti, tutti questi potrebbero essere strumenti che potrebbero facilitare o rendere più creativa la vostra passeggiata, evitate il non necessario.

4. Il Jogging può essere una forma di passeggiata e metodo di spostamento. Ma la tua corsetta deve avere un abbondante numero di fermate "per il riposo" lungo il percorso, soprattutto per godere magari della natura che vi circonda. Il Jogging offre meno tempo per fermarsi e apprezzare tutte le cose che ti abbiamo elencato precedentemente per una passeggiata nella natura meravigliosa.


5. La tua passeggiata deve essere compiuta con piena e totale intenzione di compiere un'esperienza nella natura. Se riesci a farlo costantemente, ogni mattina o nel tardo pomeriggio potrebbe diventare un toccasana a lungo tempo irrinunciabile e che potrebbe coinvolgere qualche tuo amico o collega di lavoro anche se l'esperienza realizzata in prima persona è sicuramente di qualità superiore. Ma fare una bella passeggiata in modo sostenibile vivendo la natura deve diventare anche un viaggio ideale da compiere in città, aiutando in questo modo a ridurre molti tipi di inquinamento, pensate allo smog che oscura la vista naturale ovunque, le spese di viaggio, il consumo di risorse e la rabbia di guidare nel traffico, solo per citarne alcune. Quindi al fine di facilitare lo spostamento a piedi in città suggeriamo anche qualche consiglio per spostarvi in modo sostenibile anche negli ambienti metropolitani.

6. Come per una passeggiata immersi nella natura anche il vostro camminare sostenibile in città deve essere il più "sensuale" possibile. Anche se alcune zone della città sono realizzate appositamente in modo che esistano parchi pubblici o eco-architetture, molte (anzi moltissime città) sono delle vere e proprie giungle di cemento armato. Ma anche qui se si fa attenzione potrete ottenere qualche interessante stimolo sensoriale.

7. Per sfruttare al massimo il tuo tempo di percorrenza e di energia impiegata può essere un'ottima soluzione pianificare una strategia con il fine di rendere al meglio il vostro tempo camminando. Questo lo si può realizzare con l'esperienza e la conoscenza del territorio e della città che ci circonda.

8. Cerca di fare passeggiate piacevoli. Come uscire con gi amici in luoghi interessanti o mai visti. Quindi cercate di non farlo in modo noioso o per dovere, in modo da evitare di perdere l'amore per ciò che sta dietro una passeggiata e dover potenzialmente rinunciarvi.

9. Utilizzate altri metodi di trasporto sostenibile. Per esempio, combinare uno spostamento a piedi o in bicicletta e autobus per il vostro pendolarismo.


10. Portate con voi attrezzature necessarie e soprattutto utili. Pensate di dover andare a fare la spesa a piedi, potrete portarvi con voi uno zaino o un piccolo carrello per trasportare pesi o qualsiasi altra cosa che si potrebbe voler o aver bisogno trasportare.


11. Utilizza tutto il tuo tempo a disposizione per camminare. Prima e dopo il lavoro, durante le pause, ogni momento è un buon momento per fare una passeggiata all'aperto o in un parco pubblico.

12. Ultimo punto ma di gran lunga non ultimo, camminare in modo sostenibile in città dovrebbe farvi sentire bene. E' soprattutto un esercizio olistico ridurre in questo modo l'impatto umano sul pianeta; così come salvare risorse, ridurre l'inquinamento e a vantaggio della vostra salute. Molti dopo aver preso un abitudine come questa di sentono di essere orgogliosi di essere dei camminatori sostenibili instancabili.

Questi pochi e semplici consigli ci aiutano a risparmiare e a vivere meglio oltre che dare un prezioso contributo per la salvaguardia del pianeta. Per approfondire questo e altri argomenti Città in rete vi consiglia di visitare il sito all’indirizzo http://www.genitronsviluppo.com/.


Marcello Blanda .

lunedì 1 febbraio 2010

Manifesto della Slow city


1. La slow city è una città (o una parte di territorio, più in generale) che ha deciso di rinunciare al falso idolo della velocità nominale e del consumo di massa.
2. La slow city non è solo una città lenta, ma è il luogo in cui si fondono e interagiscono tutte le culture a basso impatto, le uniche in grado di fronteggiare efficacemente la crisi economica.
3. La slow city minimizza il suo impatto ambientale risparmiando energia e producendola da fonti rinnovabili.
4. L’automobile è un mezzo di trasporto rivoluzionario e imprescindibilmente legato alla configurazione spaziale della città contemporanea. Altrettanto scontato non è l’obbligo del possesso di un’automobile.
Nelle slow cities la mobilità non è legata al possesso del bene automobile, ma al diritto di utilizzarlo. Non più un’auto per individuo, ma più utilizzatori per la stessa automobile, di proprietà di una società pubblico-privata che gestisce la mobilità integrata (mezzi di trasporto pubblico di massa, taxi collettivo, car sharing, mobilità alternative).
5. Nella città contemporanea il tempo di spostamento è un tempo perso e va minimizzato; nella slow city il tempo impiegato nello spostamento è, nella maggior parte dei casi, un tempo qualificato, dedicato alla socializzazione e ad attività piacevoli. La sua minimizzazione è legata alle necessità del singolo.
6. Quello che vale per il tempo di spostamento, vale anche per lo spazio. Lo spazio che si attraversa non è anonimo e indifferente.
Attraversare una slow city implica interagire necessariamente con la stessa e con gli altri individui al suo interno.
7. Nella slow city non ci sono percorsi obbligati (come quelli che devono percorrere le automobili), ma il tragitto tra un punto “A” e un punto “B” varia al variare dell’individuo e del mezzo di locomozione.
Ciò implica che eventuali interventi di riqualificazione urbana vadano perseguiti “per aree” e non “per linee”.
8. Nella città contemporanea le strade e i marciapiedi sono un bene privato degli automobilisti, nelle slow cities le strade tornano ad essere suolo utile per un uso realmente pubblico.

A Cura di Vito Angelo "blog openspace"