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Statuto

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giovedì 8 aprile 2010

La città è fuori controllo


Qualche giorno fa si è concluso a Rio de Janeiro il quinto Forum organizzato da Onu – Habitat sul tema «Diritto alla città, rinforzare la coesione urbana». La campagna urbana mondiale ha fatto emergere che metà della popolazione mondiale vive nelle città e nei prossimi cinquant’anni si arriverà ai due terzi di tutta l’umanità. L’incontro, a cui hanno partecipato funzionari, amministratori, urbanisti e addetti ai lavori di vari settori, ha permesso di discutere per diversi giorni su come fare in modo che le città crescano in maniera coerente e pianificata, senza che l’anarchia del mercato crei la separazione tra le zone ricche e povere che caratterizzano le megalopoli di oggi.

E’ soprattutto nei Paesi in via di sviluppo che il fenomeno dell’urbanizzazione è a dir poco allarmante e nelle città di questi Paesi si concentra la crescita urbana, a causa dei contadini che abbandonano le campagne alla ricerca di migliori condizioni di vita concentrandosi nelle baraccopoli ai margini dei grandi centri urbani, facendo i conti con malattie, delinquenza e precarietà alimentare senza alcuna garanzia di una vita dignitosa. Obiettivo della Campagna urbana è quello di sostenere la formazione di partenariati tra politica e finanza, riunendo gli attori interessati dalla crescita delle politiche pubbliche e degli investimenti privati in materia urbanistica. Si vorrebbe creare un punto di incontro tra gli abitanti delle bidonville e i grandi gruppi industriali, ma sorgono dei dubbi sul tipo di “diritto alla città” progettato da questa conferenza.

Altre soluzioni e altri percorsi sono stati discussi durante il parallelo Forum urbano sociale, tenutosi negli stessi giorni sempre a Rio. Obiettivo, lo scambio di esperienze e buone pratiche urbane e la costruzione di una rete forte e solidale tra attori provenienti dalla società civile. Laboratori autogestiti, esposizioni, proiezioni ed eventi vari per denunciare le distorsioni della crescita urbana basata sul mercato, dalla criminalizzazione dei migranti alla militarizzazione delle periferie, dai conflitti ambientali all’espulsione delle popolazioni locali.

All’Onu invece vorrebbero rifondare le città attraverso gli stessi strumenti che le hanno devastate, ripetendo, in un certo senso gli errori fatti in passato nei Paesi occidentali. Nella Dichiarazione approvata dal Forum sociale, il diritto alla città è un obiettivo da perseguire attraverso la partecipazione democratica e la giustizia sociale. «Per concretizzare il diritto alla città dobbiamo cambiare la logica stessa dei centri urbani», ha dichiarato Guilherme Marques, organizzatore del Forum.

Che fare? Alcune soluzioni da adottare, in quei Paesi dove il fenomeno sta raggiungendo livelli allarmanti, dovrebbero essere rivolte a sostenere l’agricoltura incentivandola, cercando di arginare il problema a monte. Inoltre bisognerebbe dare maggior peso alla sostenibilità delle città, riducendo il consumo di suolo e puntando al rispetto dell'ambiente per cercare di rispondere all'urbanizzazione sempre più fuori controllo. La pianificazione territoriale ed urbanistica deve essere fatta da chi realmente ne ha le competenze con il contributo della partecipazione e della giustizia sociale. I Paesi del terzo mondo se non effettuano un inversione di tendenza rischiano di commettere gli stessi errori urbanistici che negli anni passati si sono commessi nei Paesi industrializzati e questo si può e si deve evitare.

Marcello Blanda

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