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Statuto

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domenica 18 aprile 2010

"Nuovo" ambiente urbano

Foto di Giulia Morana
Negli anni che seguono il boom economico si recuperano spazi abbandonati, ex aree industriali o altri luoghi dismessi, si cerca di recuperare luoghi e anonimi spazi che la società dell’industria e del consumismo ha prodotto nel corso del tempo.
A Berlino, ad esempio, dopo la caduta del muro si comincia a recuperare molti spazi non più in uso e a proporli per un infinità di iniziative pubbliche capaci di mettere in gioco la città e riscoprirla attraverso le sue architetture e i suoi spazi collettivi.
In molte città si è fatto questo e in molte città, al contrario, si deve ancora lavorare affinchè siano possibili tali operazioni di rinascita.
Oggi sembra che questo percorso sia lento e che le città odierne siano molto condizionate dalla logica del mercato globale e di un modello di vita che dimentica le diverse realtà sociali, economiche, ambientali e urbane locali.
Le città dove viviamo contengono molti luoghi abbandonati, luoghi che possono essere percepiti ognuno in maniera diversa, buona o cattiva. A volte neanche ci rendiamo conto di possederli.
I cittadini, i politici, architetti e urbanisti, tutti siamo invitati a riscoprire i luoghi invisibili che la città contiene.
In alcune città europee esistono esperienze di partecipazione collettiva per la rinascita dei luoghi non più utilizzati.

- Laboratorio Urbano di Madrid -

Il Laboratorio Urbano di Madrid, è un associazione della Scuola Tecnica Superiore di Architettura che raccoglie in se persone differenti con diverse esperienze nell’ambito dell’Università che mediano l’interazione tra le realtà urbane invisibili e visibili. Il laboratorio non rimane solo uno spazio di incontro tra la gente, ma è un punto di partenza, un alternativa a un modello di vita sociale che non dimentica i suoi spazi, un luogo in cui architetti e urbanisti e professionisti di ogni campo lavorano insieme per rendere l’invisibile visibile.
Negli anni ha cercato di trovare collaborazioni con altre associazioni per poter collaboarare alla rinascita di tutti quei luoghi non più utilizzati o utilizzati male, raccogliendo notizie, effettuando studi e ricerche e stando al contatto con la gente.

- Lucien Kroll -

Il recupero e la riqualificazione affrontati dall’architetto belga Lucien Kroll, lasciano i concetti della tradizione moderna e funzionalista per trovare una visione più libera delle relazioni tra architettura e società. I suoi temi sono quelli della partecipazione, come mezzo per indirizzare le scelte progettuali; l’ecologia, intesa come parte del contesto sia ambientale che sociale; il recupero delle recenti periferie urbane, frutto di un urbanistica autoritaria; l’utilizzo della tecnologia come strumento capace di adattarsi alle esigenze del tempo.
Il tema dell’ecologia urbana viene ritenuta da Kroll importante in quanto sia in ecologia che in urbanistica l’uomo deve trovare un legame, un suo habitat tra natura e uomo. Il recupero è affrontato da Kroll in modo da tenere in cosiderazione questo stretto legame, il suo demolition-revolution non è intento a distruggere e ricostruire, egli parte dal rifiuto della totale demolizione per tenere un continuo legame con il passato, riscoprire antichi percorsi, di frantumazione e disintegrazione di grandi edifici, per giungere alla dimensione uomo, per il suo abitare per il suo vivere e riconoscersi con l’ambiente circostante.
Tra alcuni esempi il recupero di alcuni quartieri di Hellersdfort (Berlino, 1995-98) in cui utilizza prefabbricati inserendoli ai vecchi edifici rendendo tutto compatibile e variabile in base alle esigenze degli abitanti del luogo.

- Cantieri Isola -

Nel 2000 nasce a Milano l’ associazione Cantieri Isola, in risposta alla pubblicazione del progetto "Città della moda" per l'area Garibaldi-Repubblica da parte del Comune di Milano. L'associazione si autorganizza per far fronte alle problematiche connesse alle trasformazioni future, crea le basi per una vera e propria partecipazione con i cittadini, con le realtà che operano nel campo dell'arte, dell'ambiente, dell'ambito sociale, dell'architettura e dell'urbanistica.
Un esperienza di alternative di progetto, di multietnicità, di creatività, generando confronti capaci di far dialogare il quartiere con il resto della città.


Salvatore Abruscato

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