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Statuto

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martedì 13 ottobre 2009

Spazi pubblici a Palermo


Numerosi sono i problemi degli spazi pubblici relativi alla nostra città, che nel tempo ha visto trasformare la funzione originaria delle piazze, delle strade e degli slarghi da luoghi di ritrovo, discussione, confronto, pausa, riflessione, a luoghi di passaggio, sosta per le auto, caos. La città viene vista in modo aggressivo e i cittadini tendono sempre meno ad uscire da casa, sostituendo internet ed i suoi spazi virtuali alla piazza, le strade ed i pubblici spazi. Se la città, nata come luogo di incontro e di scambio, ha rinunciato allo spazio pubblico, una parte di essa in certi casi, come la periferia, è nata senza una precisa identità. Le periferie possono risultare più o meno uguali in tutto il mondo: stessi casermoni, stesse strade larghe e dritte, stesso abbandono, stessi problemi. Anche se dobbiamo ammettere che esistono casi, forse pochi, di periferie che in un certo modo riescono ad integrarsi al sistema città ed a funzionare da nuovi poli, nuovi centri.
Tornando a Palermo, è facile incontrare una piazza, ma è facile anche accorgersi che quello spazio ci è negato. La piazza non è più un luogo di aggregazione, né di gioco per i bambini o di incontro per gli anziani. Molti sono i casi in cui mancano esempi di arredo urbano in grado di creare ambiente urbano, in grado di far percepire alla gente che quel luogo va vissuto.
Oggi non è così, le auto fanno da padrone, costringono il cittadino a rinunciare agli spazi in cui si dovrebbe vivere in maniera diversa, per pochi metri quadri di posteggio.

Salvatore Abruscato e Marcello Blanda

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