[Passante ferroviario di Palermo*]
I lavori per il raddoppio del passante ferroviario di Palermo, che stanno interessando le parti di città adiacenti la linea ferroviaria da Brancaccio a Punta Raisi, hanno disseminato per la città numerosi cantieri. L’opera, una volta che saranno terminati i lavori e sarà fruibile dai cittadini, porterà indubbi vantaggi alla mobilità, garantendo, al contempo, un dimezzamento dei tempi di percorrenza da/per l’aeroporto e un potenziamento del servizio di traporto pubblico a livello urbano. I lavori, in larga parte, prevedono l’interramento della linea ferroviaria e la realizzazione di numerose fermate.
Ma cosa ne sarà delle parti in superficie? Il progetto quali sistemazioni prevede una volta che saranno interrati i binari e realizzate le tratte in galleria?
La domanda è lecita, in quanto non è chiaro cosa sia stato previsto (se qualcosa è stato previsto!). Queste aree potrebbero essere al centro di progetti di riqualificazione urbana, con la realizzazione di spazi pubblici e percorsi ciclopedonali, piantumazione di alberature e aree a verde, l’installazione di elementi di arredo urbano, realizzazione di piccoli e diffusi parcheggi, ristudio degli attraversamenti pedonali, creazione di dispositivi di connessione (rampe, scale) etc. Sarebbe un’ottima occasione per realizzare (una volta tanto anche in questa città) concorsi di progettazione dove coinvolgere giovani professionisti (architetti/urbanisti/ingegneri) per cercare soluzioni, anche a basso costo, per rendere questa città più dinamica, più competitiva, con maggiore qualità. Intervenire in aree complesse come i Danisinni, Guadagna, Corso Tukory, sarebbe molto interessante, oltre che necessario. Ferrovie dello Stato, il Comune di Palermo e gli Ordini professionali potrebbero riflettere su questa possibilità prima che quest’occasione si risolva con l’ennesima colata di catrame e asfalto. Prima che sia troppo tardi.
Marcello Blanda
*Immagine elaborata da elab_gis per Città in Rete
*Immagine elaborata da elab_gis per Città in Rete
1 commento:
..se non è già tardi. La domanda è più che lecita, si potrebbero/possono attivare numerose iniziative progettuali in grado di riqualificare quelle parti di città ormai in stato di abbandono e degrado, ri-generando di volta in volta nuove dinamiche spaziali in grado di proiettare la città in una nuova concezione dello spazio pubblico (vedi Torino, Spina centrale) nonché dare vita a forme di progettazione partecipata con gli abitanti per la riconversione di tali luoghi.
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