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Statuto

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sabato 23 ottobre 2010

Le aree metropolitane siciliane

Fin dal 1986, con la Legge Regionale n. 9 del 6 marzo, la Regione Siciliana si dotava di alcuni obiettivi di ampia portata in materia di governo del territorio e di funzioni dell'ente provincia, anticipando di alcuni anni la legislazione nazionale. Tra le principali azioni di governo della legge troviamo l’istituzione delle aree metropolitane regionali. Queste particolari aree urbane, sono caratterizzate da una concentrazione umana e delle attività che pone compiti di gestione e di pianificazione di dimensione intercomunale.
Per la loro individuazione e perimetrazione la legge individua i seguenti parametri:

a. siano ricomprese nell'ambito dello stesso territorio provinciale;

b. abbiano, in base ai dati ISTAT relativi al 31 dicembre dell'anno precedente la dichiarazione, una popolazione residente non inferiore a 250 mila abitanti;

c. siano caratterizzate dall'aggregazione, intorno ad un comune di almeno 200 mila abitanti, di più centri urbani aventi fra loro una sostanziale continuità di insediamenti;
d. presentino un elevato grado di integrazione in ordine ai servizi essenziali, al sistema dei trasporti e allo sviluppo economico e sociale.

L'area metropolitana assume le funzioni spettanti ai comuni in materia di:

1. disciplina del territorio, mediante la formazione di un piano intercomunale relativo:
- alla rete delle principali vie di comunicazione stradali e ferroviarie e dei relativi impianti;
- alle aree da destinare ad edilizia pubblica residenziale convenzionata ed agevolata;
- alla localizzazione delle opere ed impianti d'interesse sovra-comunale.
2. formazione del piano intercomunale della rete commerciale;
3. distribuzione dell'acqua potabile e del gas;
4. trasporti pubblici;
5. raccolta e smaltimento dei rifiuti solidi urbani.

Palermo, Catania e Messina sono le realtà urbane siciliane che, nel possedere livelli di scambio e di relazioni interne di più intensa dimensione, possono anche reggere la definizione di area metropolitana. Le tre aree metropolitane, proprio perché costituiscono il sistema dei centri di maggiore peso demografico dell’isola e perché conservano la continuità del rapporto tra le capitali storiche ed il territorio siciliano, vanno misurate in ragione delle possibilità e delle opportunità che esse possono esprimere, nel contesto regionale, come sistemi integrati di servizi ed attività complesse.
La delimitazione delle tre aree metropolitane siciliane ha tenuto conto di alcuni aspetti che si ritengono fondamentali in relazione degli obiettivi che attraverso la loro costituzione si ipotizza di raggiungere:

1. dare luogo ad un sistema urbano capace di relazionarsi con il resto del territorio internazionale, nazionale e regionale;
2. definire un ambito territoriale dove l’insieme degli elementi che formano l’insediamento umano posseggono, di fatto e potenzialmente, una somma di relazioni interne, di carattere quasi giornaliero, fortemente prevalente rispetto alle relazioni che gli stessi elementi posseggono con l’esterno;
3. determinare un ambito territoriale dove le scelte di governo e pianificazione del territorio, ponessero problemi di interesse intercomunale;
4. determinare un ambito territoriale dove la necessità di gestione diretta dei trasporti pubblici, della distribuzione dell’acqua e del gas e della raccolta dei rifiuti fosse necessariamente da affrontare secondo criteri di interesse intercomunale.

Anche a livello nazionale si è previsto con la legge 142/90 prima e con il Testo unico delle leggi sull'ordinamento degli enti locali n. 267 /2000 l’istituzione delle città metropolitane, in particolare delle città di Torino, Milano, Venezia, Genova, Bologna, Firenze, Roma, Bari, Napoli e degli altri comuni i cui insediamenti abbiano con essi rapporti di stretta integrazione in ordine alle attività economiche, ai servizi essenziali alla vita sociale, nonché alle relazioni culturali e alle caratteristiche territoriali.
Con il passare degli anni, però, l’istituzione delle aree metropolitane si è arenata tra le tante insidie burocratiche e i numerosi avvicendamenti politici, rimanendo soltanto sulla carta, fermandosi molto spesso alla semplice delimitazione di tali aree. Quanto ancora dovremo aspettare, prima che le aree metropolitane diventino realtà?

Marcello Blanda

Bibiliografia:

"Le aree metropolitane siciliane" di Nicola G. Leone e Andrea Piraino per le Edizioni Incipit collana AnciSicilia
“Aree metropolitane Città metropolitane: l’individuazione dell’area metropolitana” di G. Campilongo (ARPA Lombardia)

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