..Città in rete è un'associazione culturale che si occupa di indagare gli aspetti territoriali delle città sotto il profilo urbanistico, sociale, economico ed ambientale
sabato 18 dicembre 2010
Tagli ai fondi per Parchi e Riserve in Sicilia
martedì 30 novembre 2010
Città in Protesta
sabato 27 novembre 2010
Settimana Europea per la Riduzione dei Rifiuti
PROGRAMMA
27 sab, 09.00/12.30 - ITC Sturzo, Bagheria
- Incontro con le scuole e presentazione SERR e progetto "Bagheria non Rifiuta".
- Proiezione video tra cui "La Storia Delle Cose", Didattica del Prof. Pietro Tomasello e Dibattito.
- Descrizione della Strategia Rifiuti Zero a cura della Ass. Rifiuti Zero Palermo.
27 sab, 16.00/20.00 - Corso Umberto, Bagheria
- Strategia Rifiuti Zero dalla Ass. Rifiuti Zero Palermo
- Expo collettiva di Ecodesign
- Sfilata di moda - Green à Porter, La moda verde a chilometro zero
- Spettacolo frestyle e parkour "Bagheria Non Rifiuta" dell'Ass. PiKAPPA
28 dom, ore 11 - Corso Umberto, Bagheria
- Flash Mob - Bagheria Non Rifiuta
28 dom, 10.00/12.30- Ekobolle, via del Cavaliere, Bagheria
- Gli studenti dell´ ITC Sturzo visitano il negozio di detersivi alla spina
28 dom, 16.00/ 20.00 - Corso Umberto, Bagheria
- Expo collettiva di Ecodesign - Mostra SERR
- Laboratorio Espressivo Creativo dell'Ass. Cult. Apeiron
- Spettacolo frestyle e parkour "Bagheria Non Rifiuta" dell'Ass. PiKAPPA
Patrocinio
- Ass. all´Ambiente;
- Ass. alla Cultura;
- Ass. allo Spettacolo;
- Comune di Bagheria - http://www.comune.bagheria.pa.it/
Management e Coordinamento Artistico
- Associazione Culturale Apeiron - apeiron.org@gmail.com
domenica 21 novembre 2010
Facciamo nascere un nuovo parco a Palermo
Spesso ci chiediamo cosa possono fare i cittadini per cercare di cambiare le cose nelle nostre città. A Palermo alcuni cittadini, da diversi quartieri, si sono auto-organizzati e stanno sostenendo un’iniziativa per chiedere all’amministrazione comunale la riqualificazione di un’area nei pressi di piazza A. Einstein (rotonda di via Leonardo da Vinci), attualmente abbandonata a se stessa, per destinarla a giardino pubblico attrezzato. L’area doveva accogliere edifici destinati a uffici della Regione, che però (e per fortuna) non sono stati mai realizzati. L’iniziativa è stata appoggiata dal FAI, Italia Nostra, Legambiente, Mobilita Palermo, Salvare Palermo e WWF che insieme stanno sostenendo una raccolta firme per chiedere, tramite una proposta di deliberazione, una variante urbanistica dell’area, denominata Fondo Gelsomino e destinarla a verde pubblico.
Città in Rete, sensibile ai temi ambientali, s'impegna a sostenere l’iniziativa, dando visibilità al progetto e invita tutti a firmare per raccogliere le 3000 firme necessarie. Potete stampare il file allegato seguendo il link in fondo alla pagina e dare anche voi un contributo all’iniziativa. I punti per la raccolta delle firme sono:
LEGAMBIENTE. Via Tripoli, 3
dal lunedì al venerdi dalle 16.00 alle 18.30.
Ref: Maria Zammito
LEGA DI ITALIA NOSTRA, via delle Croci, 47
Lun-Mer-Ven dalle 17 alle 19.
Ref : Ernesta Morabito.
Negozio THE PRESENT, Via uditore 12 G.
Orario normale di apertura dei negozi
link_modulo firme: http://hotfile.com/dl/83364509/3d507ad/Modulo_firme_GIARDINO_Uditore.doc.html
maggiori info: http://unnuovoparcoperpalermo.blogspot.com/
martedì 9 novembre 2010
Manifestazione Nazionale a L'Aquila
MANIFESTAZIONE NAZIONALE L'AQUILA chiama ITALIA
SABATO 20 NOVEMBRE ORE 14
L'Aquila come epicentro di un Italia in perenne stato di emergenza ambientale, occupazionale, legale ed economica.
Per informazioni e adesioni: http://www.anno1.org/
Guarda il video su: http://www.youtube.com/watch?v=bPGfCEq_iok
domenica 31 ottobre 2010
Provincia di Palermo: La situazione infrastrutturale
L'ECONOMIA DI PALERMO DOPO LA CRISI
Sotto il profilo delle infrastrutture prettamente legate alle funzioni economico-produttive (logistica, utilities per la produzione industriale, come gas, acqua, energia, reti telematiche ecc., servizi alle imprese di tipo finanziario e reale) la provincia di Palermo, in un contesto di grave sottodotazione, quale quello del Mezzogiorno, ed ancor più della Sicilia, penalizzata anche dalla sua insularità, evidenzia come vi sia una netta cesura fra le infrastrutture hub, ovvero i nodi che garantiscono i collegamenti di livello extra regionale, piuttosto ben sviluppate, sia in riferimento allo scalo aeroportuale, fra i più importanti del Sud, che alle attività del porto, anch’esse piuttosto importanti, e le infrastrutture di collegamento locale, che garantiscono la connessione fra il territorio ed i nodi principali di tipo aeroportuale e portuale. Da questo punto di vista, sia la dotazione di reti viarie che, soprattutto, ferroviarie (per lunghi tratti ancora a binario unico, non adeguata per supportare flussi di traffico sostenuti, anche se sono in corso i lavori di raddoppio su alcune tratte principali), è ancora molto carente. Ciò si traduce in una strozzatura dei flussi di traffico diretti versi gli hub di accesso esterno, come l’aeroporto ed il porto, vanificandone, quindi, in parte, il buon grado di dotazione. Nonostante questo, sia l’aeroporto che il porto hanno visto incrementare nel tempo le proprie attività. Basti pensare che il flusso di passeggeri nell’aeroporto di Palermo è aumentato, tra il 1999 ed il 2008, del +53,4%, ed il traffico delle merci veicolate nel porto del +18,6% nel periodo 2005-2008. Il ciclo economico sfavorevole non ha mancato, tuttavia, di influenzare negativamente tali dinamiche nel corso del 2009. Infatti, tra gennaio e novembre, si è registrato nell’aeroporto un calo di passeggeri pari all’1,5% rispetto al periodo corrispondente del 2008, sebbene i dati mensili evidenzino un trend di ripresa; il porto, d’altra parte, ha sperimentato, nel periodo gennaio - ottobre, una flessione tendenziale pari al -12,2%.
Altro aspetto importante di cui tener conto, è l’esistenza di un gap evidente tra la fascia costiera della provincia, attorno alla città capoluogo, attraversata dalla dorsale autostradale e ferroviaria principale (fra l’altro, beneficiaria del completamento “storico” dell’autostrada Palermo-Messina, un completamento la cui valenza è amplificata dal progetto di Ponte, o comunque dal progetto di collegare in modo più organico la Sicilia al continente) e l’area più interna e orograficamente meno pianeggiante della provincia, ancor più isolata, con problemi strutturali di sviluppo più acuti. [...], mentre la fascia costiera, ovvero la zona a maggior densità di popolazione ed attività economiche, è ben collegata, sia dall’autostrada che dalla ferrovia, gli unici collegamenti con le aree interne sono assicurati dalla viabilità secondaria, di tipo non autostradale, creando di fatto una situazione caratterizzata da un certo isolamento e da un gap di sviluppo, che penalizza sistematicamente l’area interna.
Flusso di passeggeri nell'aeroporto di Palermo nel periodo gennaio-novembre 2009 e variazioni % rispetto al periodo corrispondente del 2008
martedì 26 ottobre 2010
Gestione dei rifiuti a Palermo
[Foto: Rifiuti Zero Palermo]
IL TRACOLLO DELL´AMIA
L'AMIA 8 anni fa era un'azienda in attivo. Adesso è al tracollo. [Fonte:la Repubblicahttp://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2008/06/13/sei-anni-che-sconvolsero-amia.html] Ha 180 milioni di euro di debiti e rischia il fallimento. E' adesso amministrata da 3 commissari di Governo per conto del Tribunale fallimentare. Il decadimento dell´azienda (a 100% di capitale del Comune) è iniziato quando il Sindaco di Palermo Diego Cammarata nel 2001 appena eletto nomina i nuovi vertici dell´AMIA: Enzo Galioto (oggi senatore -PDL come il Sindaco-) e Orazio Colimberti, rispettivamente Presidente e Direttore Generale dell'AMIA.
Già nel 1999 l'Amia (con Presidente Artioli e Sindaco Orlando) aveva predisposto un progetto di massima per una piattaforma integrata per la gestione del ciclo dei rifiuti che prevedeva la costruzione di tutta una serie di impianti. Per quasi tutti gli impianti (ad eccezione dell´impianto di biogas) sono stati spesi i soldi senza che questi siano entrati in funzione, o non sono stati proprio costruiti (ad es. l´impianto di Compostaggio).
Gli impianti progettati erano:
di compostaggio,
di selezione della frazione secca multimateriale,
di trattamento e triturazione di inerti,
di depurazione del percolato,
un generatore di calore ed energia elettrica alimentato dal biogas prodotto dai rifiuti,
una nuova area di ingresso e accettazione mezzi,
un impianto per il trattamento di smontaggio, triturazione e separazione della frazione metallica dei rifiuti ingombranti raccolti porta a porta,
di compattazione e trasferenza,
di incenerimento di rifiuti ospedalieri,
una discarica di prima categoria per accogliere i residui di lavorazione dei rifiuti,
un lavaggio per i veicoli che conferiscono in discarica.
[Fonte:http://notes9.senato.it/W3/Lavori.nsf/All/24E3FAC6B20C08DB412567FC002F262B?OpenDocument (COMMISSIONE PARLAMENTARE D'INCHIESTA sul ciclo dei rifiuti e sulle attività illecite ad esso connesse MERCOLEDÌ 29 SETTEMBRE 1999 - paragrafo 3.2.1.)]
Lo stato attuale delle cose è questo:
- l´impianto di compostaggio, ha atteso 10 anni le autorizzazioni, da qualche mese, per quel che ne sappiamo, sono in corso gli espropri.
- dei due impianti di selezione (valorizzazione) della raccolta differenziata ne è stato costruito solo uno a Partanna-Mondello costato 2 milioni di euro (di fondi europei) ma non è stato mai messo in funzione! L'impianto, a quanto pare non ha superato il collaudo.
[Fonte: la Repubblica, articolo intitolato "Amia, l'impianto fantasma": http://palermo.repubblica.it/dettaglio/articolo/1418945]
- L´impianto per la depurazione del percolato (il liquido altamente inquinante prodotto dalla degradazione dei rifiuti in discarica) è stato costruito dopo quasi un decennio, ma è capace di depurare solo un terzo del percolato prodotto e spesso non funziona. Per il trasporto e la depurazione del percolato sono stati spesi circa 20 milioni di euro in 3 anni (mediamente circa 7 MILIONI di euro l´anno). L´impianto realizzato nel 2009 è costato circa 1,2 MILIONI (ma è sottodimensionato: può trattare solo 1/3 del percolato prodotto) Con circa metà della spesa di un solo anno l´AMIA poteva essere autosufficiente nella gestione del percolato! Le ditte che si occupano del trasporto e della depurazione del percolato sono sempre le stesse. Quasi tutto il percolato (una persona di Legambiente ci ha detto addirittura il percolato di tutta la Sicilia) viene mandato a Gioia Tauro (Ma quanto è grande questo impianto?).
Intanto da metà settembre 2009 si è formato un lago di percolato accanto alla discarica (in una zona non impermeabilizzata) che è stazionato lì per 9 mesi circa e che 'rischia di inquinare' le falde acquifere. Il percolato (come si vede dalle foto allegate) usciva proprio dal bordo della vasca, nella quale i rifiuti sono accatastati formando una vera e propria montagna. Intanto il percolato ha già inquinato quattro pozzi privati alle falde di Bellolampo, dagli accertamenti disposti dai pm è emersa la presenza di solfiti, nitrati e metalli [Fonte http://www.siciliainformazioni.com/giornale/cronacaregionale/94088/conferma-delle-analisi-percolato-inquina-pozzi-palermo.htm articolo del 21-06-2010] L´AMIA smentisce con una nota: [http://www.siciliainformazioni.com/giornale/cronacaregionale/94136/rifiuti-amia-palermo-analisi-evidenziano-inquinamento-percolato-cammarata-difende-colpe-lemergenza.htm?a=comment#newComment 22-06-2010]
Adesso, dopo che a metà giugno è stato prosciugato il lago, il percolato arriva al bordo della quarta vasca. I rifiuti della quarta vasca praticamente 'galleggiano' sul percolato, che con le piogge abbondanti rischia di tracimare della vasca e riformare il lago nella stessa zona non impermeabilizzata (con rischio di inquinamento ambientale), come avvenuto nei mesi scorsi.
Il lago di percolato era stato segnalato il 23 ottobre 2009 con un esposto alla magistratura dalle associazioni Rifiuti Zero Palermo e Liberacqua. Da questo sono scaturite due filoni di indagine: una ambientale e una amministrativa.
Per maggiori info: http://www.palermo.rifiutizerosicilia.it/index.php
domenica 24 ottobre 2010
Gis Day 2010
L'evento si svolgera’ mercoledi’ 17 Novembre a Palermo, e sarà diviso in due momenti:
• la mattina, convegno e sessione poster presso la Sala Magna di Palazzo Steri
• il pomeriggio, workshop su remote sensing e webmapping, presso il Consorzio ARCA
Il programma - ancora in fase di definizione - è consultabile qui: http://gisday2010.ticonzero.net/programma.
I workshop didattici sono a numero chiuso: 30 persone per ciascuno. L’iscrizione avverrà tramite un differente modulo online, che verrà pubblicato in seguito.
Il GIS Day ha carattere mondiale e si svolge contemporaneamente in 28 Nazioni: http://www.gisday.com/. L'evento comprende una sessione poster, cui è ancora possibile partecipare. Per inviare la richiesta di partecipazione alla sessione e per qualsiasi altra informazione scrivere all'indirizzo gisday@ticonzero.net.
sabato 23 ottobre 2010
Le aree metropolitane siciliane
a. siano ricomprese nell'ambito dello stesso territorio provinciale;
b. abbiano, in base ai dati ISTAT relativi al 31 dicembre dell'anno precedente la dichiarazione, una popolazione residente non inferiore a 250 mila abitanti;
d. presentino un elevato grado di integrazione in ordine ai servizi essenziali, al sistema dei trasporti e allo sviluppo economico e sociale.
L'area metropolitana assume le funzioni spettanti ai comuni in materia di:
1. disciplina del territorio, mediante la formazione di un piano intercomunale relativo:
2. formazione del piano intercomunale della rete commerciale;
3. distribuzione dell'acqua potabile e del gas;
4. trasporti pubblici;
5. raccolta e smaltimento dei rifiuti solidi urbani.
Palermo, Catania e Messina sono le realtà urbane siciliane che, nel possedere livelli di scambio e di relazioni interne di più intensa dimensione, possono anche reggere la definizione di area metropolitana. Le tre aree metropolitane, proprio perché costituiscono il sistema dei centri di maggiore peso demografico dell’isola e perché conservano la continuità del rapporto tra le capitali storiche ed il territorio siciliano, vanno misurate in ragione delle possibilità e delle opportunità che esse possono esprimere, nel contesto regionale, come sistemi integrati di servizi ed attività complesse.
1. dare luogo ad un sistema urbano capace di relazionarsi con il resto del territorio internazionale, nazionale e regionale;
2. definire un ambito territoriale dove l’insieme degli elementi che formano l’insediamento umano posseggono, di fatto e potenzialmente, una somma di relazioni interne, di carattere quasi giornaliero, fortemente prevalente rispetto alle relazioni che gli stessi elementi posseggono con l’esterno;
3. determinare un ambito territoriale dove le scelte di governo e pianificazione del territorio, ponessero problemi di interesse intercomunale;
4. determinare un ambito territoriale dove la necessità di gestione diretta dei trasporti pubblici, della distribuzione dell’acqua e del gas e della raccolta dei rifiuti fosse necessariamente da affrontare secondo criteri di interesse intercomunale.
Anche a livello nazionale si è previsto con la legge 142/90 prima e con il Testo unico delle leggi sull'ordinamento degli enti locali n. 267 /2000 l’istituzione delle città metropolitane, in particolare delle città di Torino, Milano, Venezia, Genova, Bologna, Firenze, Roma, Bari, Napoli e degli altri comuni i cui insediamenti abbiano con essi rapporti di stretta integrazione in ordine alle attività economiche, ai servizi essenziali alla vita sociale, nonché alle relazioni culturali e alle caratteristiche territoriali.
Marcello Blanda
Bibiliografia:
"Le aree metropolitane siciliane" di Nicola G. Leone e Andrea Piraino per le Edizioni Incipit collana AnciSicilia
“Aree metropolitane Città metropolitane: l’individuazione dell’area metropolitana” di G. Campilongo (ARPA Lombardia)
lunedì 18 ottobre 2010
Classifica di Ecosistema urbano 2010: giù le città siciliane
Alcuni dei parametri utilizzati sono: l'affidabilità del trasporto urbano, la qualità dell'aria, l'efficienza del sistema idrico, la raccolta differenziata, la superficie verde per ogni abitante, la gestione dei rifiuti, i chilometri di piste ciclabili, la diffusione delle energie rinnovabili, la quantità di acque reflue depurate.
Qualcuno potrà pensare che un piccolo centro è più gestibile rispetto ad una grande metropoli. Ma dobbiamo considerare che anche i grandi centri possiedono (o dovrebbero possedere) dei piani per la gestione e il monitoraggio della qualità ambientale.
Nelle politiche urbane e territoriali è importante l'aspetto ambientale, esistono infatti i mezzi per poter operare in tal senso. La Valutazione Ambientale Strategica (VAS), per esempio, così tanto sfoggiata nelle migliori conferenze e seminari degli addetti ai lavori, rimane, almeno al sud Italia, una pura metodologia di valutazione ambientale da applicare nei corsi laurea attinenti.
Forse, quando le regioni si decideranno a normare seriamente tale strumento che, tra i tanti obiettivi, permette il monitoraggio continuo del territorio, anche il sud potrà respirare aria più pulita ed ottenere quei risultati ambientali che migliorerebbero la qualità di vita dei propri cittadini.
Salvatore Abruscato
domenica 17 ottobre 2010
Palermo: verde e standard urbanistici
IL GIORNALE DEI QUARTIERI n. 7/8 - Luglio-Agosto 1981
Dopo aver letto parte di questo articolo viene automatico domandarsi, dopo tanti anni, se la città è riuscita a guadagnare abbastanza metri quadrati di vede pubblico per tutti i suoi abitanti.
- mq 4,50 di aree per l'istruzione: asili nido, scuole materne e scuole dell'obbligo;
- mq 2,00 di aree per attrezzature di interesse comune: religiose, culturali, sociali, assistenziali, sanitarie, amministrative, per pubblici servizi (uffici P.T., protezione civile ecc.) ed altre;
Il problema degli spazi pubblici, quindi, non riguarda soltanto il verde ma anche tutti i settori e servizi pubblici di cui la città di Palermo "è dotata".
Salvatore Abruscato
sabato 16 ottobre 2010
Emergenza rifiuti a Palermo
venerdì 15 ottobre 2010
Raccolta rifiuti a Palermo: differenze nella differenziata
RACCOLTA DIFFERENZIATA `PORTA A PORTA´ ("PALERMO DIFFERENZIA")
A Palermo il Progetto Palermo Differenzia di raccolta porta a porta ha dato ottimi risultati: nel primo step, che ha coinvolto una zona centrale della città, si è passati dal 4% al 79% in 6 settimane [Fonte:Ministero dell´Ambiente http://www.ecodallecitta.it/notizie.php?id=102218]. Il primo step di Palermo Differenzia è partito all'inizio di Febbraio 2010, adesso siamo arrivati al quarto. In tutto il progetto riguarda solo il 11% circa della popolazione di Palermo (76.000 abitanti su 667.000) [Fonte: AMIA http://www.amianet.it/].
[Foto Repubblica Palermo]
Mentre dove c'è la raccolta porta a porta si sono raggiunti risultati ragguardevoli (tra il 60 e il 70% il primo mese in ogni step) le campane del resto della città sono state svuotate solo raramente, vanificando gli sforzi di chi continua a fare la differenziata. L'estensione a tutta la città della raccolta porta a porta mi risulta che non sia neanche nel piano industriale dell'AMIA.
Renata Di Fazio
Rifiuti Zero Palermo
sabato 9 ottobre 2010
Oltre gli spazi su youtube
Oltre gli spazi 1 parte:
Il reportage vuole raccontare la crisi degli spazi pubblici, quali piazze, strade, luoghi e "non luoghi" della città, per mezzo di immagini, suoni e rumori, interviste ai cittadini di Palermo ed ai tecnici interessati al tema.
Il video tenta di mostrare in che modo oggi gli spazi pubblici vengono vissuti e come vengono percepiti dalla collettività.
Immagini ed interviste di Salvatore Abruscato, Marcello Blanda, Salvatore Brai e Fausto De Lisi. Montaggio di Enrico Montalbano, assistenti: Salvatore Abruscato, Marcello Blanda, Salvatore Brai e Fausto De Lisi. Musica originale Hatori Yumi - Brusio Netlabel. Questo video è presentato da Legambiente e realizzato grazie al contributo di Fondazione per il Sud all'interno di "a scuola di partecipazione".
Buona visione!
giovedì 7 ottobre 2010
Emergenza rifiuti in Sicilia
Emergenza rifiuti: un farsa per movimentare denaro pubblico senza controllo
Palermo, 7 ottobre 2010 - Il Governo nazionale ha stabilito che lo stato di emergenza rifiuti in Sicilia, di cui commissario è stato nominato il governatore Lombardo, durerà fino al 2012, con ciò trasformando l´emergenza in stato stazionario. La Sicilia, infatti, è in emergenza rifiuti dal 1999, con una breve parentesi dal 2007 al 2010.
Adesso Lombardo, nella veste di Commissario all´emergenza rifiuti, avrebbe dovuto produrre un Piano Rifiuti Regionale entro il 21 settembre, cosa che non è avvenuta, e che si sta nascondendo riproponendo alla stampa notizie vecchie come la costruzione di un impianto di smaltimento nella valle del Dittaino e l´esportazione dei rifiuti.
Ci batteremo dunque per un immediato Piano Rifiuti sostenibile, poco costoso e non inquinante, così come prevede la legge in vigore che attribuisce un ruolo assolutamente preponderante alla riduzione della produzione dei rifiuti, al riuso e alla raccolta differenziata e al riciclo.
Associazione Rifiuti Zero Messina
sabato 2 ottobre 2010
Il Parco dell'Oreto a Palermo
Il recupero del fiume Oreto è importante, oltre che per la valenza puramente ambientale, per il contributo che potrebbe offrire al riordino urbanistico di tutto l’intorno e di tutte le parti urbane della città che ad esso si affacciano.
Concretamente, ad oggi, la città di Palermo vive uno dei periodi più tristi della sua storia e vita urbanistica e sociale, e tutto questo lo si deve a qualche cittadino e a qualche amministratore. Almeno questa è l'impressione che si ha camminando per le vie del centro e delle periferie. I tentativi di ripresa, non solo del fiume ma anche dell'intorno, sono deboli o inesistenti.
La storia non è stata felice con questa parte di città. Già nel 1885 il Piano Giarrusso orientava il futuro sviluppo urbanistico e sociale al nord della città, voltando le spalle ad una parte urbana che fino ad allora aveva goduto di prestigio, almeno in parte, grazie all'Orto Botanico e la Villa Giulia. Il P.R.G. di Palermo del 1962 vedeva il fiume come un ostacolo per la città, cosicché negli anni ’60 e ’70 la costruzione di edifici residenziali ai margini del fiume, soprattutto in prossimità della foce, impoveriscono e banalizzano le comunità animali e vegetali e riducono le biodiversità, che pur esistevano fino ad alllora. Oggi il fiume si presenta molto inquinato, sono presenti abusi nella captazione ed uso delle risorse idriche e disordini geologici ed idrogeologici.
Salvatore Abruscato
venerdì 1 ottobre 2010
Dentro le città
Foto di Giulia Morana |
Il rapporto intimo e personale con le città appartiene al ricordo dei pochi che le hanno vissute quando l'inquinamento non aveva ancora conferito all'aria lo sgradevole colore giallastro visibile dall'aereo che sorvola le aree metropolitane, oppure è tuttora possibile? In genere, nei primi impatti raggiungono le narici dei cittadini gli odori dei gas di scarico degli autoveicoli, dei rifiuti urbani, delle fognature. Per sottrarsi essi devono guadagnare le poche aree pedonali, ma anche qui vengono accolti dagli olezzi del fritto, dal mix indescrivibile emanato dai cassonetti. Non resta loro che l'alloggio in cui rilassarsi, sempre che i materiali di costruzione e gli arredi vari non li avvolgano con oli sintetici.
La possibilità di risanare questo non-ambiente può provenire solo da un sistema di ri-costruzione delle pratiche collettive e private a livello teritoriale ampio, ma nell'attesa che ciò avvenga noi cittadini dobbiamo darci da fare per riqualificare l'ambiente in cui quotidianamente viviamo. In questo senso la cura, la conoscenza, la comprensione e la ri-scoperta delle città sono alcune delle pratiche fondamentali della strategia ecologica urbana.
Raggiungere una migliore qualità della vita vuol dire anche potere riconoscere l'odore delle città, percepire le varie consistenze della loro pelle, ammirare le differenti immagini e ascoltare la voce degli spazi pubblici. Vi è, dunque, un vasto ambito percettivo che può rappresentare lo stumento per addentrarsi nello "spirito" urbano, in particolare in quello dei luoghi che per loro identità accolgono le attività collettive.
giovedì 23 settembre 2010
Main_Off Ballarò\Albergheria
giovedì 16 settembre 2010
workshoPubblico...era ora!
Abbiamo il piacere di pubblicare (finalmente) alcune considerazioni emerse durante il workshop di fine maggio tenutosi al Left. Chiaramente non vuole essere un punto di arrivo, anzi...ripartiamo! Salutiamo tutti coloro che erano presenti quel giorno e chi sta prendendo visione adesso delle nostre iniziative che, speriamo, siano sempre più numerose e costruttive.
Le immagini si riferiscono ad alcuni momenti del workshop.
Durante la visione del video proiettato (Oltre gli spazi) sono stati utilizzati dei post-it per consentire, a chi era presente, di annotare qualsiasi commento o riflessione riferito allo spazio pubblico (cos'è, cosa non è). Si è giunti poi alla discussione, che è stata animata proprio dalla lettura e condivisione degli stessi post-it dai quali sono emerse anche delle proposte.
Buona lettura!
- Cos’è lo spazio pubblico?
- Uno spazio dove non vi siano pericoli;
- È un luogo di riposo, confronto, dialogo aperto a tutti, dove vi sono le regole del vivere civile e vivere comune. Non è solo la giocatina a carte o la corsa del bambino, è un rifugio, uno stacco, una pausa, non è solo una piazza, ma un luogo trattato in base alle necessità del cittadino;
- Uno spazio destinato alla libera fruizione da parte dei cittadini (senza obbligo di costi) che rispecchi le esigenze delle comunità e dei singoli;
- Autogestione esplicazione delle proprie potenzialità, determinazione collettiva del reale;
- Uno spazio aperto;
- Luogo di incontro tra realtà sociali, luogo di scambio idee, luogo di libera espressione e comunicazione, nel rispetto del luogo pubblico stesso;
- Dovrebbe essere un luogo nel quale la gente si ritrova, dove socializzare, dove condividere, parlare. La comunicazione, la socializzazione ritengo sia indispensabile alla crescita culturale di una città;
- Il luogo in cui estranei si incontrano e condividono le stesse cose;
- Un luogo dove poter stare insieme lontano dallo stress della città, un luogo creativo dove la gente vive serenamente, una alternativa pulita della città;
- La risultante tra spazi pieni e spazi vuoti all’interno di uno spazio urbano e opportunamente gestito per essere condiviso dalla comunità, per esprimere la propria individualità;
- È oggi in assoluto un luogo senza alcuna valenza, caratterizzato da una peculiare vivibilità. Un luogo cioè dove è priva ogni forma di partecipazione;
- Uno spazio chiuso;
- È il cuore e l’anima della città. È il luogo in cui le persone si incontrano e si esprimono liberamente;
- Un area che ogni cittadino dovrebbe avere all’interno del proprio paese/città, dove poter condividere il quotidiano;
- Lo spazio in cui la gente riesce a ricrearsi ed interagire fra loro;
- Il luogo dove si instaurano le più importanti relazioni sociali, dove è possibile discutere socializzare. È un diritto e in quanto tale va garantito a tutti, in centro come in periferia;
- La piazza nasce come luogo di incontro della cittadinanza che vi esercita le funzioni democratiche. L’incontro, lo scambio di opinioni, il contatto diretto, sono elementi indispensabili del controllo dei cittadini sul potere del’amministrazione. È senso di comunità. Il senso di comunità è la base della civile convivenza;
- Spazio fuori dal mercato che favorisca l’incontro-confronto o semplicemente lo svago degli individui. Solo in uno spazio pubblico si scopre il senso di appartenenza di una collettività … si scopre di non essere soli;
- Una porzione di territorio, che deve essere utilizzato per sviluppo di attività mirate ad aggregare il più possibile i giovani, gli anziani e tutte le persone che vorrebbero un posto dove poter passare tranquillamente un po’ del proprio tempo libero …
- Left – stadio – le piazze – il web – la spiaggia – mare – la vucciria – ballarò – mercato;
- Spazio: luogo di condizione, esperienze di una situazione. Pubblico: gestione politica nell’interesse della collettività con consapevolezza delle eterogeneità;
- Luogo aperto a tutti ma nel rispetto di tutti;
- Il comune, le piazze, il mare, il cinema;
- Socialità, collettività, incontro, ossigeno, oltre ogni individualità;
- Luogo di condivisione sociale, aggregazione, partecipazione, aperto e democratico;
- I mercati nella loro dimensione di scambio di idee, nell’accezione di agorà;
- Uno spazio usufruibile da tutti e percepito come tale. Spazio di socialità;
- Un luogo in cui una comunità può “ socializzare” le necessità individuali e costruire una rete di solidarietà;
- Un luogo per la collettività..
- Cosa non è lo spazio pubblico?
- Non è un posto dove lucrare con falsi appalti e con strategie del disinteresse;
- Centro commerciale, spazio che crea esclusione, dove alcuni possono accedere ed altri no, per svariati motivi, il più delle volte di ordine economico;
- Aperto a tutti ma senza rispetto di nessuno;
- Sinceramente no è tutto ciò che adesso è ritenuto spazio “pubblico”. I centri commerciali riorganizzati come piazze o parti di città, quale luogo di aggregazione. Sinceramente non costituiscono un luogo di aggregazione, se non per l’acquisto di qualcosa!!
- Luogo reso inaccessibile dalla inciviltà della cittadinanza, oltre che da chi se ne appropria abusivamente;
- Uno spazio accessibile solo a pochi;
- Luogo calato in una città senza alcuna condivisione e compartecipazione dal basso;
- Oggi gli spazi pubblici sono negati in quanto molto spesso le piazze sono adibite a parcheggio o non sono attrezzati. Stanno cercando di farci credere che i luoghi privati (centri commerciali) possano essere considerati spazi pubblici, ma non è così;
- Ovviamente un area che è privata, che non è resa fruibile se non tramite delle iniziative già organizzate da altri privati;
- Non è uno spazio per pochi;
- Non è spazio pubblico tutto lo spazio che viene “impedito” per ragioni oggettive al di la della esistenza stessa degli spazi;
- Uno spazio piccolo, inadeguato che viene recintato e spacciato per spazio pubblico;
- Lo spazio non pubblico oggi è caratterizzato da centri di aggregazione private di natura commerciale il cui proliferare fa intendere la finalità speculativa dell’aggregazione;
- Lo spazio non adatto allo svolgimento di quelle attività che alzano il livello qualitativo di ogni singolo individuo;
- Non è uno spazio pubblico il centro città, zone commerciali;
- Non è uno spazio dove chiunque investito da potere o meno può deliberatamente decidere di essere il futuro di esso senza la collaborazione di tutte le parti;
- Una piazza, non è sufficiente che un luogo sia “arredato”, piuttosto è indispensabile che la gente che agisce in quel luogo partecipi alla gestione e alla costruzione dello spazio;
- Cemento, automobili, smog, centri commerciali;
- Centri commerciali, chiese, negozi ed ogni luogo in cui il fine ultimo dell’interazione è uno scambio commerciale o l’indottrinamento di massa;
- Esiste il pubblico? Esiste la voglia di condivisione? La convivenza può essere etica?
- Le strade di Palermo perdono la funzione di spazio pubblico. Il cittadino per la strada è un soggetto individualista che attraversa la città per spostarsi da un luogo chiuso ad un luogo chiuso e privato;
- Tutto quello che è determinato direttamente o indirettamente da interesi privati da aziende sia legali che illegali (mafie);
- Non è un parcheggio, non è una discarica, non è uno spazio privato;
- È non pubblico tutto quello a cui non si può accedere quando si vuole.
- Proposte
(Molti nomi di piazze, parchi e luoghi nominati in queste proposte fanno riferimento alla città di Palermo)
- Per il bene dello spazio pubblico è necessario sensibilizzare la gente al rispetto delle cose proprie e degli altri;
- Si potrebbe sfruttare e cominciare la storia del luogo. Ponte Ammiraglio (corso dei mille);
- Uno spazio pubblico che potrebbe essere utilizzato nel migliore dei modi è p.zza Alcide De Gasperi;
- Piazza Durante, attualmente parcheggio regolare e in parte abusivo. Nella parte del parcheggio abusivo si potrebbe ricavare una piazza a tutti gli effetti soprattutto per adulti (?)
- Cercare di riappropriarsi di questi spazi cercando di restituirgli la loro originaria funzione;
- Luogo aperto a tutti ma non per tutti; aperto dall’amministrazione in un contesto di iniziative collegate e coordinate;
- Integrare e operare sul territorio, cercando di comprendere gli effettivi bisogni delle persone e del territorio;
- Vorrei una maggiore attenzione agli spazi pubblici delle periferie, perché quelli riusciranno a funzionare, forse allora, a poco a poco, anche le zone centrali delle città potrebbero migliorare. Proposte: progettazione, partecipazione, che lavori del basso con i ragazzi della città;
- Proposte? I cittadini parlano, parlano, ma sono i primi a non saper mantenere un luogo pubblico. Non usano i servizi pubblici (e bhe, non gli do torto) e non fanno 20 cm per gettare una carta. Credo che l’educazione del cittadino va pari passo con il da farsi;
- Parchi, giardini, piazze, strade, dovrebbero essere pensati per tirar fuori la gente dalle case. Parco della favorita: esiste ma è solo una strada carrabile. Parco dell’Oreto;
- Riutilizzare aree dismesse a scopo sociale, scartando le proposte delle amministrazioni che continuano solo a lavorare per pochi;
- Centro commerciale!! Stazione;
- Spargere il sale sulle vecchie metodologie di lotta e sulle nostre cattive coscienze; riconfigurare nuove metodologie , resistenza e riappropriazione;
- In uno spazio pubblico dovrebbero esserci i mezzi per rispettarlo. Dovrebbe partire un progetto di educazione al cittadino volto al rispetto del territorio;
- La mia proposta è pensare a spazi dove non vigono solo regole restrittive per chi possiede animali domestici;
- Ballarò e tutti i vuoti lasciati dai bombardamenti, restituirli dignità di luogo e non di relitto;
- Occupare spazi facendo capire cosa è importante fare per la giusta convivenza sociale;
- Si dovrebbe fare pressione sugli enti e le amministrazioni per cercare di riappropriarci dei luoghi attraverso comitati e rete di associazioni, con proposte di trasformazione e progettazione partecipata. Raccolta firme e pressioni sull’amministrazione;
- P.zza Giulio Cesare, chiuderla al traffico e consentire una fruizione attiva, oltre ogni logica di esclusiva commercializzazione;
- Utilizzare l’università come spazio totale per gli studenti al di la dell’utilizzo “didattico”;
- Il quartiere Roccella-Medaglie D’Oro, abitato da “proletari” (!!!) e studenti ha un vuoto. Non esiste nulla di simile ad uno spazio pubblico!
- E se il parco della favorita diventasse davvero un parco?
- Recupero-liberazione, creazione di nuovi spazi. Educazione.
mercoledì 25 agosto 2010
Conversazione tra Arata Isozaki e Ludovico Corrao
Appuntamento: lunedì 30 agosto 2010, ore 17.00 - Fondazione Orestiadi Gibellina - Baglio di Stefano
(tratto da professionearchitetto.it)
mercoledì 7 luglio 2010
L'Aquila: ricostruzione a suon di manganelli
sabato 22 maggio 2010
Oltre gli spazi al LEFT
Il video dal titolo OLTRE GLI SPAZI vuole raccontare la crisi degli spazi pubblici, quali piazze, strade, luoghi e "non luoghi" della città, per mezzo di immagini, suoni e rumori, interviste ai cittadini di Palermo ed ai tecnici interessati al tema. Il video tenta di mostrare in che modo oggi gli spazi pubblici vengono vissuti e come vengono percepiti dalla collettività.
La proiezione del video si terrà domenica 30 maggio 2010 al Left di Palermo in via Degli Schioppettieri n. 8 alle ore 17.30.
A seguire: workshop sulle tematiche relative allo spazio pubblico della città, delle sue dinamiche e trasformazioni, con riferimento particolare alla città di Palermo. Chiunque sia interessato ai problemi e soluzioni della cosa pubblica, alla città e al diritto di viverla e condividerla, è invitato a partecipare.
martedì 18 maggio 2010
La comunicazione di Danilo Dolci
Foto di Salvatore Abruscato |
Il comunicare è per Dolci la capacità di prendere iniziative, ampliare i confronti, suscitare autoanalisi con i giovani…diceva che nel combattere per la gente non basta definirsi “condottieri di massa, generosi liberatori del mondo” e che una rivoluzione autentica è quella della comunicazione, che è efficace per noi e per le future generazioni.
Questo era quello che cercava di fare Dolci quando apriva il centro studi a Partinico e questo, forse, cercava di fare anche il piano di sviluppo democratico delle valli del Belice del Carboi e dello Jato, che prevedeva, tra tanti progetti, campus scolastici, spazi per il tempo libero, luoghi di aggregazione.....luoghi dove il comunicare può diventare realtà.
Ma non sempre il lavoro di Dolci è stato compreso, dunque spesso ha dovuto lottare digiunando, manifestando, comunicando quindi, a favore di uno sviluppo consapevole, sincero ed autentico.
consigli bibliografici:
Salvatore Abruscato